Marghera protagonista alla Biennale

Il Padiglione allestito nell’omonimo Forte. Battistella, delegato all’innovazione: «Raccontiamo la potenzialità dell’area»

La riprogettazione dell’area tra la prima e la seconda zona industriale di Porto Marghera - tra il waterfront, l’area del Vega e quella adiacente a via Fratelli Bandiera - sarà al centro dell’esposizione che sarà allestita a cura del Comune nel Padiglione Venezia in occasione dell’ormai imminente Biennale Architettura. Marghera è in questo momento al centro di un’intensa attività progettuale. C’è il gruppo di giovani progettisti coordinati da Renzo Piano che sta lavorando sulla “ricucitura” delle zone più periferiche. C’è il Laboratorio Marghera messo in piedi dall’Iuav proprio per riprogettare questa parte di città d’intesa con le istituzioni pubbliche e private. E c’è il Padiglione della Biennale che sarà allestito a Forte Marghera - su impulso del sindaco Luigi Brugnaro - dedicato alla progettazione delle aree periferiche dei centri urbani sull’acqua. Si aggiunge ora «Up! Marghera on stage» - questo il nome della mostra - che indica le attività che verranno proposte all'interno del Padiglione Venezia durante la prossima Biennale architettura, da sabato 28 maggio a domenica 27 novembre ai Giardini e all'Arsenale. A presentare il progetto - predisposto in pochi mesi - ieri a Ca’ Farsetti, il consigliere delegato all'Innovazione del Comune di Venezia, Luca Battistella, il commissario del padiglione Venezia, Madile Gambier, e i rappresentanti dello staff curatoriale, Anna Buzzacchi e Nicola Picco, presidente e segretario dell'Ordine degli architetti di Venezia.

«Il sindaco Brugnaro», ha esordito Battistella, «ha in più occasioni ribadito l'importanza dell'area di Porto Marghera per il rilancio non solo del territorio metropolitana di Venezia ma dell'intero Paese, immaginandola come luogo ideale per la nascita di una “nuova Manhattan”, sviluppata in altezza. La partecipazione alla Biennale architettura, il cui titolo quest'anno è “Reporting from the front”, sarà un'occasione importante per raccontare al mondo le potenzialità di un'area che è urgente rivitalizzare e far ripartire, un'opportunità preziosa per mostrare cosa siamo e cosa possiamo diventare».

Nel Padiglione troveranno spazio rappresentazioni del presente e del futuro del polo industriale di Marghera: alle fotografie dei 9 giovani fotografi coinvolti nel progetto per documentare le aree più degradate di Marghera, ma anche il lavoro di chi ancora resiste nella zona, si accosteranno i progetti di architettura per il rilancio dell'area realizzati da giovani architetti under 35 segnalati dall'Ordine degli architetti di Venezia. Una vetrina per far conoscere le realtà lavorative già esistenti e ben radicate di quest'area urbana e insieme offrire nuovi stimoli per attrarne di nuove. Al dibattito e al confronto sul tema della rigenerazione urbana, della città metropolitana e della proiezione del suo possibile futuro saranno invece dedicate le due salette laterali del Padiglione. «Un progetto doppiamente partecipato», ha aggiunto Gambier, «sia perché la curatela del Padiglione non è stata affidata a una singola persona ma a uno staff, stimolando così la ricerca di soluzioni condivise, sia per la particolare attenzione ai giovani professionisti, coinvolti attivamente nel rappresentare lo stato attuale dell'area e nell'immaginare scenari futuri di rinascita».

Coinvolte anche un buon numero di imprese - sotto forma di sponsor e sostenitori - perché l’iniziativa punta anche a trovare nuovi investitori per quella che, secondo l’architetto Buzzacchi, potrebbe diventare il centro di sviluppo della Città Metropolitana.

Enrico Tantucci

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