Marghera in lutto per mamma coraggio
MARGHERA. A volte anche le favole più belle non finiscono con «...e vissero tutti felici e contenti». E quando accade – soprattutto nella vita reale, soprattutto a ridosso del Natale – fa ancora più male a tutti coloro che speravano nel lieto fine. E la favola di Elisa Vernier, mamma coraggio di Marghera, si è conclusa due giorni fa, a Udine. Elisa Vernier, 34 anni, era diventata un vero e proprio simbolo di speranza da quando, sei anni fa, diede alla luce una splendida bambina, Camilla Renata, nonostante la leucemia. Nonostante alcuni medici a Mestre l’avessero sconsigliata dal portare avanti la gravidanza. Al dottor Renato Fanin, direttore della Clinica ematologica dell'ospedale di Udine, il caso di Elisa ricordava molto da vicino quello di un'altra paziente, ricoverata un paio d'anni per una leucemia: i medici riuscirono a far nascere il bimbo e poi a salvare la madre. Elisa gli aveva dato fiducia. Ed era nata Camilla Renata.
Elisa aveva combattuto con grande forza di volontà quella terribile malattia, aveva cresciuto la sua piccola negli ultimi sei anni e da un mese era nuovamente ricoverata nel reparto ematologico dell’ospedlae di Udine, dove domenica si è spenta per le conseguenze di una malattia polmonare, assistita dall’attenzione e dalla cure costanti del marito e dei genitori che le sono stati vicini 24 ore su 24, e con il conforto dei suoi amici, che le avevano riempito la stanza di addobbi natalizi e che, via Facebook, continuavano a incitarla a lottare come aveva sempre fatto nel corso della vita.
Proprio gli amici ora stanno organizzando l’ultimo saluto alla giovane mamma, che sarà ricordata domani alle 9.30 alla chiesa del Gesù Lavoratore con una cerimonia esattamente secondo le volontà di Elisa: colorata, quasi festosa e con ad accompagnare le note dal vivo dell’Halleluljah di Leonard Cohen.
«Era un punto di riferimento per tutti, una vera e propria forza della natura, una lottatrice nata» dice di lei Vanessa, che per Elisa era quasi una sorella più che una amica «E per questo abbiamo sperato fino all’ultimo che anche questa volta sarebbe tornata con noi. Mancherà tantissimo a tutti, ma siamo orgogliosi di averla conosciuta e di quello che è riuscita a dare a tutti noi. Era imbattibile a creare la giusta atmosfera natalizia, e così le avevamo spedito in camera a Udine tanti piccoli oggetti per ricreare quel clima ed esserle vicini in tutti i modi». Un’altra amica, Martina, su Internet scrive: «Te ne sei andata troppo presto, ora proteggi la tua piccolina e tuo marito e guidali a stare sereni perchè tu lassù ora non soffri più». Elisa Vernier lascia, oltre alla giovanissima Camilla, il marito Leonardo, i genitori e due sorelle, tutti comprensibilmente chiusi nel proprio dolore.
La storia di Elisa sei anni fa aveva commosso tutta la città: una leucemia, diagnosticata due anni prima e che l’aveva portata in sala operatoria per un trapianto di midollo, una gravidanza portata a termine nonostante un primo parere contrario dei medici dell’Angelo e conclusa con la nascita il 21 aprile 2011 della figlia Camilla Renata, poi, dopo quasi tre mesi di isolamento, l’uscita dall’ospedale e il progressivo ritorno alla normalità. Cammino che si è, purtroppo, interrotto bruscamente lo scorso 7 novembre, con il ritorno a Udine e il finale che nessuno avrebbe voluto vedere.
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