Marghera, ecco la mappa del degrado
MARGHERA. Piazzale Giovannacci, ex palestra Monteverdi, via Ulloa, dopolavoro Enichem: le aree di difficoltà a Marghera, tra degrado urbano, presenze inopportune, bivacchi e abbandono, si stanno - purtroppo - moltiplicando. Sono, di conseguenza, sempre di più i residenti che, esasperati dalla difficile situazione, si mobilitano, soprattutto via internet e Facebook, per segnalare le zone di degrado e cercare delle soluzioni da proporre a Comune e Municipalità: tra i più attivi, negli ultimi mesi il gruppo Marghera oggi 2.0 che, con il contributo del comitato Custodi del territorio, sorto nel maggio dell'anno scorso sulle ceneri della delegazione di zona Marghera Nord, per volontà civica e non politica, si pone come interesse, come spiegano, «il benessere della nostra cittadina e dei suoi abitanti». Proprio partendo dalle indicazioni fornite da questa e dalle altre pagine dedicate al quartiere, è stato facile mappare le zone di degrado di Marghera, mappa che copre l'intero quartiere, dal centro all’area industriale.
Il punto di partenza sono proprio piazzale Giovanacci e l'ex palestra Monteverdi, dove, anche nei giorni scorsi è intervenuta la polizia per la presenza costante di degrado e giacigli di senzatetto, oltre a siringhe usate, bottiglie rotte, preservativi e rifiuti abbandonati. Nei mesi passati, dall’ingresso sul retro sono stati spesso avvistati e segnalati alle autorità viavai insoliti di biciclette, in alcuni casi risultate poi rubate. La stessa situazione, seppure in tono minore, si ripete nei principali parchi cittadini (piazzale Martiri delle Foibe, piazzale della Concordia), con le panchine spesso usate come luogo di ritrovo di sbandati e deposito di rifiuti. Stessa situazione sul retro della chiesa di Sant'Antonio e nell'adiacente ex distributore, da mesi usato come "casa" da alcuni senzatetto. Degrado presente anche nel sottopasso ciclopedonale per la stazione e nelle immediate adiacenze, dove gli abitanti denunciano un forte peggioramento della qualità della vita, dovuto alle condizioni igieniche in cui versano i senza dimora che bivaccano sotto il cavalcavia, e a nulla sono servite le azioni di allontanamento della Polizia Municipale. Verso l'area industriale, si incrocia quel che rimane del Dopolavoro Enichem al cui interno si può trovare ogni tipologia d'immondizia e che attira spacciatori e homeless in un'area che, in un recente passato ospitava ristorazione, palestre, campi da tennis, bocce, e una miriade di associazioni che lo rendevano un centro vivo. In via della Pila, invece, i cittadini hanno evidenziato garage e locali che si presentano nuovi all'apparenza, ma in buona parte sommersi d'acqua, aperti da evidenti effrazioni e alberi radicati nei sotterranei. «Droga, spaccio e malaffare lo riscontriamo in ogni città» ha scritto al sindaco Brugnaro il comitato in una lettera aperta, «ma da noi, ormai in molti tendono a viverlo come una consuetudine. Si assiste a una situazione di abbandono e degrado che solo in parte trova giustificazione nella mancanza di fondi, piuttosto alla mancanza di controllo, segno di carenza organizzativa, se non peggio».
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