«Marghera è costosa si potrebbe rilanciare Dogaletto di Mira»

Trevisanato (Vtp) ripropone il vecchio progetto del terminal per le navi da crociera. «Ma serve la volontà politica»
Di Enrico Tantucci

Invece che creare un nuovo terminal crocieristico a Marghera, riprende in mano il progetto - già presentato dalla Venezia Terminal Passeggeri (Vtp)- di realizzarlo in Cassa di colmata A, a Dogaletto di Mira. È il parere del riconfermato presidente di Vtp Sandro Trevisanato di fromte al delinearsi dell’ipotesi che anche il sindaco Luigi Brugnaro «viri» sul progetto terminal a Marghera - abbandonando lo scavo del canale Tresse Nuovo - dopo aver incontrato in questi giorni l’architetto Roberto D’Agostino che propone proprio lo spostamento.

Avvocato Trevisanato, cosa pensa dell’ipotesi terminal crocieristico a Marghera che sembra prendere corpo?

«Tutto si può fare, ma certo non pensando di agganciare a “bricoloni” le navi da crociera, servono delle vere banchine e un vero terminal. Quello che noi avevamo ipotizzato a Dogaletto di Mira, per ospitare anche le navi di tonnellaggio superiore alle 96 mila costava circa mezzo miliardo di euro. Quella ipotesi è sempre stata scartata proprio per l’impossibilità di far convivere in questo caso porto crocieristico e porto industriale. Era stato il presidente dell’Autorità Portuale Paolo Costa il primo a dire che il porto crocieristico a Marghera a dire che avrebbe fatto “morire” quello industriale».

Dal punto di vista dei costi?

«Sarebbero altissimi sotto il profilo logistico e noi ne abbiamo dimostrazione concreta una volta l’anno per la Festa del Redentore, quando una nave da crociera è appunto costretta ad attraccare a Marghera. I crocieristici devono fare prima il check-in in Marittima, per essere poi trasportati con imbarcazione a Marghera per salire a bordo, con costi, appunto, sul piano logistico, molto pesanti. Immaginiamo se questo dovesse diventare la prassi normale».

Se non si porta avanti lo scavo del canale Tresse Nuovo e non va bene l’ipotesi Marghera, a questo punto cosa suggerisce per spostare le grandi navi da San Marco?

«Di riprendere in mano il nostro progetto di terminal crocieristico già presentato otto anni fa e realizzato con la Capitaneria di Porto, che prevede di insediarlo nella zona della Cassa di Colmata A, a Dogaletto di Mira. Un terminal che avrebbe consentito anche alle navi superiore alle 96 mila tonnellate di attraccare agevolmente».

Come mai non andò avanti?

«Lo presentammo all’Autorità Portuale ma il presidente Paolo Costa di fatto lo bloccò. Salvo poi cambiare successivamente idea e inserirlo anche nel piano portuale. Allora si dichiarò contrario anche il sindaco di Mira, che poi cambiò idea».

Sarebbe ancora attuabile?

«Assolutamente sì, se ci fosse la volontà politica di portarlo avanti. Ma sottolineo che parlo a titolo personale e non a nome di Vtp».

Qual è il parere del nuovo Consiglio della società sul problema del terminal crocieristico?

«Non è stato ancora espresso, ma lo sarà nel giro di un mese, quando il nuovo Consiglio di amministrazione di Venezia terminal passeggeri con i nuovi soci, delineerà gli scenari dell’attività della società per i prossimi anni, affrontando anche il problema del terminal crocieristico».

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