Marghera, cantiere aperto all’ex Holiday Inn. Da aprile ci sarà un nuovo quattro stelle

Previsto anche un ristorante aperto non solo per gli ospiti della struttura. C’è un fondo inglese dietro l’investimento
Francesco Furlan

MARGHERA. Cambierà nome, e cercherà di scrollarsi di dosso i segni del tempo.

L’ex Holiday Inn, uno degli alberghi più simbolici della terraferma, affacciato alla tangenziale di Mestre - ogni giorno ci passano davanti migliaia di pendolari molti dei quali si fermano a fare rifornimento alla stazione di benzina che è a due passi dall’ingresso - si prepara ad una nuova stagione. Se l’andamento della pandemia lo permetterà la nuova apertura è prevista entro la fine di aprile.

Il nuovo nome dell’hotel è ancora top secret, così come quello del ristorante che godrà di un proprio brand e che sarà aperto anche a chi non soggiornerà nella struttura. In questi giorni, chi passa davanti all’hotel, si sarà accorto che sono iniziati una serie di lavori di ristrutturazione per un investimento di alcuni milioni di euro per rimettere in pista la struttura.

«Manutenzione straordinaria di parti non strutturali», recita il cartello di avvio del cantiere. Lavori in corso già dalla fine dello scorso anno. Committente: Investire Sgr. È la società di gestione del risparmio del Gruppo Banca Finnat specializzata nella valorizzazione di portafogli immobiliari che nel suo portafogli ha anche la lunga stecca immobiliare al Tronchetto.

Nel luglio del 2020 la società ha acquisito l’albergo di Mestre per conto di un fondo inglese. E lo stesso fondo è alle spalle della società, la Hotel Opco di Milano, che si occuperà di gestire l’albergo.

Non sarà più solo un hotel per fermarsi durante i viaggi di lavoro. Chi sta lavorando al progetto usa, per definirlo, l’espressione resort urbano. Che cosa voglia dire lo spiegano direttamente da Investire Sgr e Hotel Opco: «Sarà un albergo dove si farà una forte esperienza di ospitalità, non solo per chi si deve spostare per lavoro, ma anche per famiglie, con un ottimo rapporto tra qualità e prezzo, dove ci sarà un grande rispetto per la tradizione italiana dell’ospitalità e per i prodotti locali».

Quel che si sa con certezza è che sarà un albergo a 4 stelle, e si inserirà quindi in una fascia media. A risistemare la parte interna ci sta pensando lo studio CaberlonCaroppi di Milano, che a Venezia ha già lavorato per il Molino Stucky. L’edificio alla rotonda della Romea dispone di 188 camere, oltre ad un ristorante, un bar e 9 sale riunioni, per complessivi 9.400 mq circa di superficie distribuiti su 6 piani oltre ad un piano seminterrato.

L’operazione di compravendita di quasi due anni ha riguardato anche due Holiday Inn di Milano (Linate e Assago) e Roma. Degli ex dipendenti dell’Holiday Inn ne è rimasta una decina, tutti dovrebbero essere riassorbiti, ma al momento sono a casa senza sostegno al reddito anche se c’è una remota possibilità di accesso al Fis o alla cassa integrazione per Covid. A metà gennaio c’è stato un incontro tra organizzazioni sindacali e nuova proprietà, ma non è servita a sciogliere i dubbi sul sostegno al reddito.

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