Marghera, arriva il barbiere per senzatetto
MARGHERA. La Cita continua ad essere quartiere privilegiato per quanto riguarda le idee relative all’integrazione e all’aiuto per i più bisognosi, e don Nandino, il “battagliero” parroco, nemmeno il giorno del suo compleanno si smentisce, preferendo regalare qualcosa piuttosto che ricevere.
In parrocchia ha aperto ieri una stanza dedicata alla “Barberia per senzatetto”, dove un ragazzo rifugiato continua a fare anche in Italia quello che era il suo mestiere: tagliare barba e capelli ai più sfortunati. All’apertura, subito alcuni clienti.
Ieri la Cita ha festeggiato il compleanno del suo attivissimo parroco, don Nandino Capovilla, ma, oltre alle decine di messaggi di auguri su Facebook, sul profilo del prete di Marghera ha fatto capolino una nuova preziosa iniziativa ideata da lui e dai suoi parrocchiani per i più deboli, quasi a dire: il regalo ve lo faccio io.
Così, dopo le giornate dedicate alla comunità cinese, la etnica con il cibo delle varie nazionalità presenti nel quartiere e la colazione offerta ai più bisognosi tutti assieme in parrocchia la domenica mattina, ora è la volta, su “imitazione” del modello dato da Papa Francesco, di alcuni servizi base offerti a chi non è in grado di servirsene da solo, a partire dal lavaggio e dal taglio di barba e capelli.
«Abbiamo aperto oggi», spiega ironicamente don Nandino, «perché volevamo che il nostro barbiere gratuito della Cita avesse il primato di essere l’unico aperto al lunedì in Italia», per poi aggiungere, con un filo di polemica in più: «Questo serve a dire al nuovo sindaco che la mia città è di tutti. È una forma di avvertimento sulle nostre intenzioni: non rinunceremo ad una città inclusiva e di tutti, perché gli ultimi saranno i primi, anzi…il primo cittadino».
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