Accoltellamento di Marghera, il giovane ferito ascoltato dai carabinieri
Dopo la rapina in stazione, il senatore di FdI Speranzon dal Questore: «Bisogna impedire che gli stranieri diventino manodopera del crimine»
I carabinieri gli hanno chiesto spiegazioni, quando è stato in grado di parlare lo hanno raggiunto ai piedi del suo letto d’ospedale e gli hanno domandato cosa sia successo, esattamente, nella notte tra sabato e domenica.
Ma le risposte del 24enne di origini tunisine raccolto in viale Vespucci dai sanitari del 118 sono state confuse, reticenti, incoerenti: la sua versione non ha convinto i militari, ancora impegnati a ricostruire i fatti, a collegare definitivamente quel giovane soccorso in fin di vita in centro a Mestre, trafitto da una decina di coltellate, con la serie di macchie di sangue scoperte sull’asfalto del parcheggio di cimitero di Marghera.
L’ipotesi d’indagine al momento è comunque quella, pur restando un’ipotesi, appunto: non sarebbero stati segnalati altri scontri in quelle stesse ore, e le pesanti emorragie per cui il giovane è stato operato sembrano spiegare bene le ampie chiazze rosse trovate in via delle Querce.
Resta ovviamente un grosso punto di domanda su come il 24enne possa essere arrivato fino a viale Vespucci, attraversando chilometri, binari, viadotti: lo straniero è stato preso in carico dal Suem, intervenuto su chiamata di un’altra persona, che potrebbe anche essere la stessa che ha accompagnato il ferito fino a lì; se davvero il ragazzo è stato scaricato sul marciapiede, infatti, è facile immaginare che l’incrocio con via Sansovino sia stato scelto proprio perché snodo di frequenti passaggi, dove quindi i soccorritori avrebbero potuto arrivare in fretta e individuarlo altrettanto rapidamente, viceversa sarebbe stato molto più semplice e più immediato scaricare il giovane sanguinante nei campi tra le aree industriali di Marghera.
A chiarire tutto, comunque, dovrà essere lo stesso ferito: i militari torneranno a parlare con lui, che dopo le suture e le trasfusioni dovrebbe venire finalmente dimesso e, a quel punto, le domande dei carabinieri potranno farsi più insistenti, anche nella speranza che il 24enne voglia scongiurare una nuova aggressione.
Intanto, il 35enne di origini nigeriane che domenica sera è stato ferito in viale Stazione, colpito in testa con una bottigliata, ha invece già parlato a lungo: ricoverato alle 20.30 e fatto uscire alle 22, ha raccontato di essere stato aggredito da almeno due persone nel corso di quella che sarebbe stata una rapina, anche se la sua storia dovrà essere confermata con le immagini delle telecamere della zona.
Di tutto questo e di altro ancora ha parlato il senatore di FdI Raffaele Speranzon, a colloquio con il questore Gaetano Bonaccorso: «Il tema è quello della gestione dei flussi migratori», incalza, «È evidente che c’è un problema, che accomuna non solo tutte le città d’Italia ma anche Paesi ad altre latitudini e che, rispetto al passato, oggi è riconosciuto ovunque. Chi si vuole integrare qui ha i mezzi per farlo, il lavoro non manca, ma dobbiamo impedire che queste persone diventino manovalanza per la piccola e grande criminalità, alimentando anche le guerre tra bande per il controllo delle piazze di spaccio».
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