Mare pieno di meduse. La capitaneria salva 9 ragazzine

Erano rimaste bloccate per ore su una zattera ancorata a 300 metri dalla spiaggia ma avevano paura di tornare a riva. Sono andate a prenderle con un gommone

CAORLE. Vogliono andare a vedere le stelle cadenti lontano dalle luci, in mezzo al mare sulle piattaforme galleggianti ancorate davanti alla spiaggia di Caorle ma poi non riescono a tornare a riva a causa dlle meduse. La Guardia Costiera ha dovuto recuperare un gruppo di ragazzine. Un’avventura adolescenziale che ricorderanno a lungo le nove ragazze, tra i 15 e i 17 anni, che mercoledì sera sono rimaste bloccate sulla piattaforma ancorata a 300 metri da riva davanti lo stabilimento balneare “Don Pablo”, tutto per allungare di qualche ora un pomeriggio trascorso in spiaggia. Verso le 19, mentre il sole cominciava a calare, le ragazze hanno deciso di raggiungere una delle piattaforme galleggianti disposte dal consorzio arenili a qualche centinaio di metri dalla riva, e di continuare lì la serata delle stelle cadenti.
Dopo un po’ hanno deciso di tornare. E sono cominciati i guai. Purtroppo  non hanno fatto i conti con alcuni elementi fondamentali: l’oscurità notturna, la mancanza di un mezzo per tornare a riva e soprattutto la presenza in mare delle meduse. Sarebbe stato proprio quest’ultimo elemento, infatti, a mandare nel panico una delle giovani e a far desistere le altre dal ritornare a riva a nuoto.

Una medusa del tipo "polmone di mare" (Rhizostoma pulmo)
Una medusa del tipo "polmone di mare" (Rhizostoma pulmo)


La metà di agosto coincide infatti con l’esplosione del numero di meduse, che, nonostante il fastidio, sono e restano uno dei migliori indicatori biologici sulla pulizia dell’acqua. Oltre ai normali “cubetti di ghiaccio” (cioè la Carybdea marsupialis), con quattro tentacoli rosa molto dolorosi, ci sono in questi giorni grandi concentrazioni di “polmoni di mare” (Rhizostoma pulmo), che non ha tentacoli lunghi, ma emette un liquido urticante. Ovinque, da Bibione a Sottomarina (passando per Caorle, Eraclea, Jesolo, Cavallino e Lido) in questi giorni sono molti a lamentarsi delle ustioni provocate dalle meduse, per cui spesso basta un semplice stick a base di ammoiniaca ma che in certi casi portano dritti ai punti di primo intervento medico.
Intanto le ragazze per fortuna avevano con loro un telefonino, che avevano previdentemente portato dentro a un astuccio impermeabile: sono così riuscite a lanciare l’allarme al quale ha risposto la Guardia Costiera di Caorle che  ha individuato la zona di recupero, inviando un gommone che ha riportato le giovani ai rispettivi genitori.

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