Marcon, maxi furto in officina rubati materiali per 50 mila euro
MARCON. Quarant’anni di attività messi in ginocchio in una notte. In poche ore. Il tempo necessario ai “predoni della notte” per raziare tutta, letteralmente tutta, l’attrezzatura dell’officina “Autoelettronica Snc”, di via Vittorio Veneto 24. «Ci hanno messo in croce. Lavoriamo in sei qui dentro e ora non abbiamo più nulla per farlo». Ha il groppo in gola Roberto Carrer, titolare dell’officina, tra le più conosciute della zona. Sull’accaduto indagano i carabinieri. Il valore della refurtiva supera i cinquantamila euro.
Ieri mattina intorno alle 8.20, come avviene ogni giorno, Roberto Carrer, si è recato in officina per aprire l’attività. Già quando arriva davanti al cancello capisce che qualche cosa non va. Il portone d’ingresso è semi chiuso. Ha la serratura forzata e gli basta poco per capire che aveva ricevuto la visita dei ladri. Ma non immagina minimamente l’entità del furto. Apre il portone dell’officina e la trova spogliata di tutto quello che serve al suo lavoro. I ladri non hanno lasciato nulla. Hanno ripulito l’officina di tutto. Si sono presi pure le quattro ruote di una Jaguar parcheggiata all’interno. L’artigiano si guarda intorno e vede il vuoto. Dai cacciaviti alle chiavi a brugola, dalle chiavi fisse al pc per la diagnosi dei guasti. Ma non hanno lasciato nemmeno martelli e pinze. Non è stato lasciato nulla. Un lavoro meticoloso e che deve aver impegnato almeno tre persone. Stando alla ricostruzione fatta dai carabinieri e dallo stesso titolare, i ladri dopo aver aperto il portone sono entranti con un camion all’interno l’officina e lo hanno riempito con tutto quello che c’era da rubare. Quindi se ne sono andati senza essere visti o sentiti da nessuno, del resto la zona è poco abitata perché caratterizzata da attività produttive e uffici.
Stando alla ricostruzione ad agire in sono stati più ladri. I primi hanno forzato la serratura del portone e solo quando la via era libera sono arrivati i complici o il complice con il camion. Mentre i ladri spogliavano l’officina, quasi sicuramente all’esterno c’era un palo che controllava se arrivavano le forze dell’ordine. Alla fine la fuga. I carabinieri della scientifica hanno compiuto delle verifiche per individuare eventuali tracce lasciate dai ladri. Potrebbe essere l’opera di qualche banda di stranieri dell’est Europa.
«Hanno preso attrezzi che avevamo messo assieme in quarant’anni di attività. Non ho mai visto una cosa del genere. Altre volte avevano rubato in officina. Ma si era trattato di poca cosa, qualche autoradio e delle gomme. Ma niente più. Di sicuro chi ha rubato aveva fatto un sopralluogo prima di agire. Nonostante ora siamo in difficoltà, siamo pronti a ripartire. Non molliamo di certo», sottolinea Roberto Carrer.
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