Marcon, malattia al cervello uccide giovane designer
Marco Miotto aveva 32 anni: in centinaia lo hanno salutato per l’ultima volta nella nuova chiesa
FUNERALE MARCO MIOTTO PRESSO LA CHIESA DI MARCON
MARCON. Un destino atroce ha colpito Marco Miotto. Nel pieno della sua giovinezza, a soli 32 anni, un male al cervello gli ha tolto i suoi sogni, le sue aspirazioni. Originario di Venezia, Marco abitava da sempre a Marcon, e ieri pomeriggio, nell’ultimo saluto, nella nuova chiesa del capoluogo, centinaia di persone sono venute a salutarlo, a stare vicini alla famiglia.
Faceva l’artista e amava il design, Marco, con le doti che si erano rivelate sin da piccolo; s’interessava a mille questioni, montava e smontava oggetti, si appassionava a qualunque cosa. Aveva studiato, come scriveva nel suo profilo social nella Scuola Italiana di Design, un istituto di alta formazione professionale di Padova.
Aveva una curiosità positiva, di bambino prima e ragazzo poi da cui trarre ispirazione per il suo lavoro. Decorava e disegnava di tutto, con impegno, passione e maestria. Talvolta, però, la vita non va nella direzione che si vorrebbe e un anno fa, dopo non aver mai avuto dei problemi di salute, delle crisi epilettiche lo avevano consigliato a degli approfondimenti più specifici. E l’esito non è stato incoraggiante, anzi.
Ma Marco ha lottato sin da subito, supportato dalla famiglia e dalla fidanzata e una speranza era arrivata dall’intervento chirurgico da uno dei migliori specialisti italiani.
L’esito non è stato come si pensava; nonostante si fosse un po’ ripreso, accusava delle difficoltà nel parlare ma, con forza, ha lottato, riprendendo pure a lavorare.
Negli ultimi periodi, però, il quadro clinico non è cambiato in meglio e giovedì è spirato al policlinico San Marco di Mestre. «Grande uomo e grande persona», «Ora decora tutto il paradiso come solo tu sapevi fare e surfa le nuvole», «Sono certa che starai osservando dei paesaggi meravigliosi» sono alcuni dei messaggi lasciati sulla sua pagina Facebook.
Tanta gente ha voluto essere presente all’ultimo saluto, nonostante il lavoro, il ponte, le festività. Lascia i genitori Mauroe Gabriella con la sorella Giulia.
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