Marcon e Portogruaro, Carrefour conferma 90 licenziamenti
MARCON. Notizie amare per le commesse, le cassiere e i magazzinieri dei supermercati Carrefour, che si trovano in via Enrico Mattei, a Marcon e in via Prati Guori 29, a Portogruaro.
Nell’ultimo incontro nazionale tra i sindacalisti di Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl ed Uiltucs-Uil e i rappresentanti italiani del gruppo alimentare francese, fondato ad Annecy, in Alta Savoia, nel 1958, da Marcel Fournier ed oggi guidato dall’ad George Plassat, non solo sono stati confermati i 619 licenziamenti preannunciati due mesi fa, ma, per la prima volta, gli esuberi sono stati quantificati supermercato per supermercato. Al Carrefour di Marcon i licenziamenti sono 50 su 191. In pratica dovrebbe restare a casa oltre il 25% della forza-lavoro. In quello di Portogruaro, invece, sono 40 su 184. Anche qui dovrebbe essere espulso dal lavoro circa il 20% dell’occupazione attuale.
Naturalmente, come sempre in questo settore, le più colpite sono le donne. E proprio alla vigilia della Festa dell’Otto Marzo. Decisamente inferiore il numero dei licenziamenti deciso dai francesi per il terzo Carrefour, che si trova nel Veneto. Ossia per quello situato a Thiene, in provincia di Vicenza. 10 su 190. Per quanto riguarda l’intero nordest gli ultimi 10 licenziamenti sono previsti nella sede di Tavagnacco, alla periferia di Udine, in Friuli.
Il bello è che sia al Carrefour di Marcon che in quello di Portogruaro i lavoratori sono già in contratto di solidarietà. Ci dovrebbero restare sino a maggio del prossimo anno, ma, naturalmente, l’ultima decisione del gruppo francese ( 475.000 dipendenti in 34 Paesi e 19.000 addetti in Italia, tra cui quelli dei punti vendita aperti h24), scombussola, radicalmente, gli accordi sottoscritti in precedenza regione per regione.
«Ai rappresentanti dell’azienda glielo abbiamo detto in faccia», spiega il vice-segretario nazionale della Fisascat-Cisl, Ferruccio Fiorot, «la parola licenziamento deve essere abolita dai contenuti della trattativa che stiamo portando avanti da numerosi mesi. Al massimo si potrà parlare di esodo incentivato su base volontaria e di eventuale ricollocazione nei punti vendita del medesimo gruppo più vicini. È vero che sia il supermercato di Marcon che quello dell’Alto Veneto sono in sofferenza, ma bisogna anche considerare che, alla fine del 2016, il fatturato generale in Italia di Carrefour è cresciuto dell’1,8% e che, in tanti casi, il calo delle vendite è dovuto alla non oculata managerialità dei dirigenti. Ad esempio, in quasi tutte le città dove i supermercati sono aperti 24 ore al giorno, tra cui, ad esempio, a Milano e Torino, le vendite non stanno andando come previsto». Il prossimo incontro tra le parti si terrà il 29 marzo.
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