Marcon, Caputo vuole battere Follini

Prima volta con la possibilità del ballottaggio: l’attuale primo cittadino si ripresenta ma non avrà l’appoggio del Pd
Di Marta Artico

MARCON. Per la prima volta Marcon si trova di fronte a una partita elettorale complessa, capace di sbaragliare equilibri che hanno profonde radici nel paese, quella del doppio turno. Cinque gli aspiranti allo scranno di sindaco, che si contendono un comune di cintura molto legato a Venezia, strategico sotto diversi punti di vista, basta pensare la vicinanza all’Aeroporto: Andrea Follini, Vito Caputo, Matteo Romanello, Carlo Zanatto e Roberto Agirmo. Gli elettori maggiorenni che si recheranno alle urne per scegliere il nuovo corso, sono 13.882 (gli abitanti sono 16.215).

Andrea Follini, 49 anni, sindaco uscente, sottoufficiale della polizia locale di Venezia, ci riprova orfano del sostegno del Pd, che cinque anni fa lo aveva invece supportato a spada tratta, nonostante la liason si sia poi interrotta. Il sindaco socialista (Psi), che ha approvato il registro delle dichiarazioni anticipate di trattamento e il registro delle unioni civili prima ancora che ci fosse la possibilità da parte della legge dello Stato di sposarsi tra persone dello stesso sesso, è appoggiato da due liste civiche: “Io scelgo Marcon-Follini Sindaco” - la stessa che gli aveva portato fortuna cinque anni fa e con cui termina il mandato – forte del sostegno del Partito Socialista Italiano e di Centro Democratico di Bruno Tabacci: in lista con il sindaco uscente, c’è il coordinatore provinciale Michele Scibelli. La seconda è “Marcon In comune Insieme a Sinistra”. Fedele a Follini l’assessore uscente, Mauro Scroccaro.

Vito Caputo, 47 anni, fino a poco prima di ufficializzare la candidatura presidente dell’Avis marconese, ispettore della Guardia di finanza per lavoro, è il volto che ha deciso di appoggiare il Pd. Alla sua “prima volta” nel vero senso del termine, di politico non ha nulla. Attivo in ambito sociale e civico, non ha mai avuto tessere di partito in tasca. Attorno a lui il consenso è ampio e trasversale, non solo tra componenti dell’ex giunta e consiglieri Pd, ma specialmente tra i cittadini che l’hanno conosciuto sino ad oggi come impegnato in mille attività. Quattro le liste che lo sostengono: “Lista Pd per Vito Caputo”, dove ritroviamo, tra gli altri, l’assessore uscente Giampietro Puleo, di seguito la civica “Marcon Comunità in Progresso”, che si rifà ai valori del centrosinistra, capeggiata da Alberto Favaretto ex consigliere Pd uscente; “Marcon Futura” è la composita lista civica del candidato sindaco (commercianti, imprenditori, esponenti dell’associazionismo); Infine la civica “Noi Marcon per Vito Caputo”, della quale fanno parte Federico Moretto e Andrea Scantamburlo, consiglieri uscenti, ma anche diverse donne tra cui Daniela Chisso e Anna Dalla Tor.

Dalla parte opposta il giovane Matteo Romanello, 27 anni, geometra di professione, consigliere uscente della Lega, da diversi anni attivo nella vita politica locale. Romanello ha ricompattato il centrodestra sotto la sua egida. In suo appoggio quattro liste: Fratelli d’Italia, Lega Nord, la civica Insieme per Marcon Romanello Sindaco e Forza Italia. Aspirante allo scranno di sindaco anche il 49enne Roberto Agirmo di Indipendenza Noi Veneto, membro del direttivo nazionale e responsabile provinciale di Venezia, di professione imprenditore. A scombussolare i piani e gli equilibri, erodendo voti a destra e sinistra, Carlo Zanatto, 40 anni, perito chimico e imprenditore, consigliere uscente un tempo con i 5 Stelle, che oggi ha abbandonato partito e simbolo, ma non il progetto e i principi. La sua lista civica si chiama “Soluzione Marcon Zanatto sindaco” (in lizza ingegneri ma anche mamme e rappresentanti di classe) e come annunciato, il Movimento 5 Stelle non figura. Zanatto ha lanciato la sua candidatura con un video e si propone come il candidato che risolverà le questioni spinose che si trascinano da anni, dando priorità alla concretezza. Nomi nuovi, dunque, molte new entry e parecchi volti avvezzi alla politica.

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