Marcon, allarme miasmi ma è giallo sull’origine

Avvertiti fino a Quarto, Tessera e Campalto. Controlli di vigili, Arpav e pompieri Sopralluogo all’ex Nuova Esa. Follini: «Nessuna perdita di gas, resta il mistero»
Di Marta Artico

MARCON. Allarme miasmi a Marcon, intervengono pompieri, vigili e Arpav in sopralluogo alla ex Nuova Esa. Ieri mattina attorno alle 11.30, alla centrale del 115 hanno iniziato ad arrivare chiamate e segnalazioni di un forte odore di gas metano avvertito a Marcon, Quarto e poi fino a Tessera e Campalto nel comune di Venezia. La gente, allarmata dall’odore molto forte, temeva si trattasse di fughe di gas, perdite provenienti da fabbriche. Il pensiero è andato anche all’ex Nuova Esa.

Il Comune si è subito messo in moto con i mezzi a disposizione. «Nel territorio di Marcon dai vigili del fuoco, tecnici della SerenissimaGas e agenti della polizia locale sono stati effettuati dei sopralluoghi nella centrale di sollevamento di via Ceolin», spiega il sindaco, Andrea Follini, «ossia nelle centrali di derivazione del gas, che viene portato dalla Snam alla città. Ma anche sopralluoghi nella ex fornace di Marcon, dove sono in corso da tempo operazioni di carico di fusti di rifiuti».

All’ex Nuova Esa si sono recati il sindaco, l’assessore alla Protezione civile e il vicesindaco. «In nessuno dei due siti le strumentazioni hanno rilevato emissioni dannose e in nessuno dei due siti sono state individuate eventuali fonti di emissione. In particolare all’ex Fornace hanno dato esito negativo i controlli incrociati messi in atto con apposite strumentazioni, sia dai vigili del fuoco che dal personale della ditta che sta operando nell’area». Nulla di nocivo, dunque, è uscito dall’ex Nuova Esa, dove carichi di materiale sono in attesa di partire per un inceneritore austriaco. La situazione è stata monitorata per tutto il primo pomeriggio, fintanto che i controlli Arpav non hanno dato esito negativo. «Nessun indice di tossicità», conclude Follini, «nessuna perdita di gas metano dalla rete, il nostro primo pensiero. L’odore rimane un mistero».

Il sindaco di Quarto, Silvia Conte, interviene sulla questione: «Abbiamo avviato una vera e propria caccia a chi produce la puzza, perché in alcune occasioni è davvero nauseabonda e insopportabile. Finora non siamo riusciti a trovarla e la centralina Arpav non ha dato risultati. Non è periodo di spargimento di liquami e non si tratta di odori di campagna. Ci sono sospetti sugli impianti a biogas o sull’utilizzo del digestato in modo non corretto: lanciamo un appello ai cittadini che avessero elementi concreti, di farcelo sapere».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia