Marco Polo, due incidenti in un giorno «Poco personale e tempi troppo stretti»
MESTRE. La carlinga di un aereo danneggiata dopo che un altro mezzo (Air Transat), accendendo i motori, con lo spostamento d’aria gli ha fatto volare contro le casse d’alluminio usate per il trasporto dei bagagli. Un dipendente dell’handler Ata con il piede schiacciato dalla ruota anteriore di un aereo dalla quale era appena tolto il tacco usato per tenere fermo l’aereo. Mentre sui due incidenti avvenuti domenica all’aeroporto Marco Polo è stata avviata, come da prassi, un’indagine da parte dell’Enac (l’Ente per l’Aviazione civile) e anche Save, la società di gestione dello scalo, ha avviato delle verifiche, si riaccende la polemica sulla sicurezza dello scalo, nella gestione da parte dei tre handler (Gh, Aviapartner e Ata) dei servizi per gli aerei. «La media degli incidenti è al di sotto di quelle di altri aeroporti», dice l’amministratore delegato di Save, Monica Scarpa, ammettendo però «che gli handler stanno lavorando male».
E sui motivi i rappresentanti delle organizzazioni sindacali hanno pochi dubbi: personale scarso, frenesia per gestire l’alto numero di arrivi e partenze - in questi giorni lo scalo lavora a massimo regime - tempi ma anche spazi stretti per operare, anche se gli spazi e le distanze tra gli aerei sono regolati da norme internazionali. Solo che se poi a bordo del piazzale c’è il cimitero dei mezzi vecchi a occupare spazi (trattorini, nastri, altri mezzi ) è chiaro che i margini di manovra si riducono. Gli incidenti di domenica sono solo gli ultimi di una serie di infortuni al Marco Polo.
Nel corso dell’ultima settimana un operatore si è fratturato una gamba dopo essere stato colpito da un trattorino, una addetta al catering è caduta dal mezzo scala. «Poco personale e pochi mezzi», dice Giampietro Antonini (Sgb), «per cui è impossibile gestire tutti i voli che arrivano». Per dire: le casse di alluminio volate domenica erano su carrelli senza freni, che non sarebbe stato possibile utilizzare per quel tipo di operazione, ma che sono stati impiegati perché non ce ne erano altri di disponibili. Lo spostamento delle casse ha provocato all’aereo dell’Air Canada - ha fatto sapere ieri la compagnia - un danno alla copertura del motore, motivo per cui è stato necessario cancellare il volo, riprogrammato ieri.
«Uomini e mezzi disponibili non sono sufficienti per coprire i picchi estivi», dice Sandro Niero della Filt Cgil, «e la frenesia del lavoro porta a incidenti come questi. Alcune norme di sicurezza vengono saltate per rientrare nei tempi di operatività degli aerei». Con personale stagionale - dicono i lavoratori - che spesso non ha l’esperienza necessaria per alcuni interventi. Doppia la regia del controlli: c’è Save, con il servizio di Safety, e la stessa Enac. «Noi facciamo le segnalazioni, ma l’ultima parola spetta all’Enac», aggiunge l’Ad di Save, Scarpa, ricordando come la sua società abbia pronto un bando che ridurrà da 3 a 2 gli handler, con clausole molto più severe sulla sicurezza, sul personale e su mezzi. «Un bando che ci permetterà di migliorare la sicurezza. Chi non rispetta le condizioni avrà sanzioni pesanti». Un bando che aiuterà la sicurezza - ne sono convinti anche i sindacati - a patto che poi ci sia qualcuno che fa davvero i controlli. —
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