Marco, che diceva “Happy” perché voleva tutti felici

MAERNE. Li chiamano angeli volati in cielo. Troppo presto. Ma a qualcuno ora piace pensare che in realtà, lassù, si ritrovino tutti a giocare insieme. Sono passati solo pochi giorni dall’addio a...

MAERNE. Li chiamano angeli volati in cielo. Troppo presto. Ma a qualcuno ora piace pensare che in realtà, lassù, si ritrovino tutti a giocare insieme. Sono passati solo pochi giorni dall’addio a Maerne del piccolo Marco Lunardi: aveva appena due anni e la sua breve vita terrena è stata interrotta poco meno di un anno fa da un terribile tumore. Marco è mancato il giorno di San Martino, all’ospedale di Padova. Amava le macchinine di “Cars” e non mancava mai di regalare un sorriso a tutti, anche durante i difficili mesi della malattia.

«Era un bambino allegro», è stato il ricordo di papà Leonardo, «aveva sempre il sorriso sulle labbra e quella parola, “happy”, felice, che aveva imparato a dire a tutti». Quasi un lascito per mamma e papà, che lo ricordano sfogliando album di foto, ricordi di giochi e travestimenti divertenti.

In cielo il piccolo Marco ha trovato Lorenzo Lacchin, mancato a Mirano un anno e mezzo prima: era marzo del 2012 e Lorenzo era veramente piccolo: aveva solo 7 mesi. Anche di lui rimane un sorriso contagioso, che neppure la malattia ha saputo strappargli. Piccoli angeli sorridenti, passati in questo mondo come meteore, ma capaci di lasciare più di un insegnamento di vita: forse davvero vale la pena di sorridere ogni giorno. Marco e Lorenzo ieri, Alessandro oggi, ci ricordano che, alla fine, i sorrisi restano. (f.d.g.)

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia