Marchi: «Un’occasione ormai persa»

Parla l'azionista Vtp: le compagnie di crociera chiedono risposte certe, ma chi deve decidere non lo fa 
Interpress/M.Tagliapietra Venezia 12.04.2014.- Nave da Crociera MSC Armonia in partenza ieri in bacino San Marco.
Interpress/M.Tagliapietra Venezia 12.04.2014.- Nave da Crociera MSC Armonia in partenza ieri in bacino San Marco.

MESTRE. «Le grandi navi da crociera per Venezia sono un’occasione persa» ha sentenziato al forum organizzato dalla Nuova Enrico Marchi, presidente di Save spa che detiene il 22,8% di azioni del Venezia Terminal Passeggeri (Vtp) e gestisce la Stazione Marittima di Santa Marta.

Del resto un grande numero di passeggeri che arrivano e partono dall’aeroporto Marco Polo sono crocieristi.

Foto Agenzia Candussi/ Carrai/ Mestre, redazione Nuova Venezia/ Forum con il direttore SAVE Marchi
Foto Agenzia Candussi/ Carrai/ Mestre, redazione Nuova Venezia/ Forum con il direttore SAVE Marchi


«Fino a poco tempo fa» ha detto Marchi durante l’intervista nella nostra redazione «ho seguito personalmente Vtp e il problema dell’accesso delle grandi navi a Venezia, ma oggi non lo seguo più direttamente perché sono convinto che l’accesso delle grandi navi a Venezia è una missione impossibile».

«Intendiamoci» ha aggiunto «siamo tutti d’accordo sul fatto che non si possono più far transitare le grandi navi nel bacino di San Marco, ma le soluzioni prospettate dal Comitatone del dicembre scorso, come ho già detto, sono vaghe ed evanescenti».

Marchi si riferisce all’ipotesi di realizzare una nuova Stazione marittima nella prima zona industriale di Porto Marghera per le navi di grande stazza (superiore alle 100 mila tonnellate), in attesa dello scavo del canale Vittorio Emanuele che permetterebbe di riportarle al terminal di Santa Marta, entrando dalla bocca di Malamocco e seguendo il canale dei Petroli, ben lontano dal bacino di San Marco.

«Già all’indomani del Comitatone» ha precisato Marchi «ho detto che a mio avviso non è stato deciso niente di concreto, non si sa chi mette i soldi, non è stato deciso in che tempi realizzare gli interventi sul Vittorio Emanuele. E poi, l’ipotesi del nuovo terminal a Porto Marghera, più che risolvere il problema dell’accesso delle grandi navi, sembra un’occasione per far fare grandi speculazioni a qualcuno».

«Quello che tutti vedono» secondo Marchi «è il fatto che il terminal di Vtp riceveva 2,5 milioni di passeggeri delle crociere all’anno, oggi siamo a 1,4 milioni, quando Venezia potrebbe arrivare a 5 milioni. Ma non credo si riuscirà a realizzare niente in un tempo ragionevole. Per me il dossier crociere è chiuso, ci sarà un avanzamento inerziale di crociere a bordo di navi di stazza modesta».

Al pessimismo di Marchi si aggiunge il fatto che le decisioni prese dal Comitatone per Venezia nel dicembre dell’anno scorso – quando il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti era Graziano Delrio – potranno venire ribaltate dal nuovo Governo e dal nuovo ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli del M5S che a Venezia si è sempre schierato contro qualsiasi ipotesi di far arrivare a Venezia le grandi navi da crociera.

«Quello che tutti vedono oggi» dice Marchi «è che non c’è nessun vero progetto per trovare un’alternativa al Bacino di San Marco per le grandi navi, nonostante le compagnie crocieristiche abbiano un atteggiamento positivo per Venezia e ripetano: fateci arrivare dove volete, a nord o sud della laguna, per noi fa lo stesso. I soggetti che dovrebbero prendere decisioni chiare e rapide a questo proposito non lo fanno, così tutti dicono tutto e il contrario di tutto. Siamo soci fondatori di Vtp da quando è stata costituita, ma pur di non dare maggioranza a Save nel Cda, sono state fatte manovre da Porto e Regione, operazioni finanziarie molto discutibili». —


 

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