Marchi: sindaco nel Cda, polemica assurda
Oggi l’aeroporto Marco Polo ha 9,6 milioni di passeggeri per un traffico di 86.357 “movimenti” l’anno. L’obiettivo di Save per il 2021 è raggiungere 11,9 milioni di passeggeri con 103 mila tra decolli e atterraggi. Come? Proseguendo con gli investimenti sull’ammodernamento e l’ampliamento della aerostazione che possa portare da 30 a 36 voli l’ora, 5 mila parcheggi, una nuova porta d’acqua, alberghi, investimenti per 550 milioni che si aggiungono ai 250 già spesi dal 2012 al 2017. E l’impatto sul territorio in termini di traffico, inquinamento acustico e dell’aria? «Siamo pronti a fare per prime le opere di mitigazione, con una cintura di dune, alberature e barriere fonoassorbenti a ridosso del centro abitato di Tessera, come riterrà la comunità, e interventi sulle singole abitazioni. Siamo aperti alle indicazioni che ci saranno date. E siamo d’accordo a che i 17 milioni di legge speciale siano impiegati per migliorare la viabilità di raccordo con l’aeroporto, fuori dai terreni aeroportuali».
Così il presidente di Save Enrico Marchi ieri in Comune, in quasi tre ore di serrato confronto con i consiglieri comunali: toni dialoganti, con un Marchi che si è detto pronto a qualsiasi intesa con il Comune su mitigazioni, parcheggi per i residenti, accessi alla porta d’acqua: «Sono pronto a venire incontro alle esigenze espresse dal Consiglio comunale, con un dibattito serio, concreto. Sono contento che Save non sia più usata come strumento di lotta tra fazioni politiche, ma si riconosca come risorsa per lo sviluppo del territorio».
Opere di compensazione. Marchi è partito ribadendo gli impegni del protocollo d’intesa sottoscritto con il commissario Zappalorto nel 2015: «Disponibilità per riservare parcheggi a tariffe agevolate ai residenti, interventi a tutela del centro abitato di Tessera, libero accesso ai pontili del nuovo terminal acqueo, manutenzione aree verdi». Incalzato dalle richieste dei consiglieri, si è impegnato sulle opere di mitigazione e su quelle di compensazione, anche se per ora si tratta di “titoli” verbali: «Ma sono pronto a metterli nero su bianco», ha detto rispondendo alle domande. Resta però da definire il come e il quando. Tra gli interventi promessi, «anche il miglioramento delle strade attorno all’aeroporto, pista ciclopedonale, recupero archeologico della via Annia, riqualificazione delle barene del canale di Tessera e Campalto».
Alta velocità. Dei giorni scorsi, l’annuncio dell’amministratore delegato di Fs, Renato Mazzoncini, sull’arrivo dell’alta velocità all’aeroporto con una stazione passante, nel 2024: «Sette anni? Ci metto la firma».
Il sassolino. «Un tempo ero più esplosivo, “aggressivo” nel difendere i progetti di Save, che è un’azienda privata ma che è un bene pubblico, un risorsa per tutto il nord-est, ora cerco il dialogo su tutto», ha detto il presidente Marchi, «ma in certi momenti nel passato sembrava che Save facesse gli interessi generali e certi politici interessi particolari: l’aeroterminal è stato oggetto di una truffa con il supporto del Comune, quando si vendeva come nuovo terminal acqueo, un terreno senza sbocco né sulla laguna né sulla Triestina, guidato da gente poi in bancarotta».
La terza pista. È ancora nei progetti, è stato chiesto? «Il mio interesse non è costruire a tutti i costi, ma non pregiudicare a chi verrà dopo, se necessario, di farlo in futuro», ha risposto Marchi, «perciò dico lasciamo un polmone verde attorno all’aeroporto e non costruiamo casette-fabrichette».
Il sindaco nel Cda. E il rischio di conflitto di interessi legato alla nomina dell’imprenditore Luigi Brugnaro nel Cda di Save, tanto che il sindaco è uscito al momento del voto in giunta sul parere favorevole al Masterplan? «Sono allibito da queste polemiche», risponde Marchi, «ho chiamato il sindaco proprio per avere un confronto costante con la città e la comunità, un dialogo»
Quadrante di Tessera. Per Save, è questione chiusa. «C’era un accordo con il Comune, poi cambiato dalla giunta Orsoni, stravolto dalla nuova norma Enac sulla sicurezza. Per me resta un’area dalle grandi potenzialità logistico-direzionali, ma per ora si parla solo dello stadio: noi non c’entriamo».
Arriva Benetton? A chi gli chiedeva informazioni sull’ “ombra” dell’interesse del gruppo Benetton (già operativo su altri aeroporti), Marchi ha risposto: «La sfida del Veneto è mantenere le proprie ricchezze in Veneto, la testa del sistema aeroportuale veneto resterà qui», non considerando Benetton come un gruppo veneto.
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