Marcello Basso lascia la vita politica
SAN STINO. È una decisione a suo modo sofferta, a lungo meditata, che forse in cuor suo non avrebbe voluto prendere.
Marcello Basso, sastinese, lascia la politica attiva. Lo ha confidato prima agli amici di sempre. Poi invece lo ha detto, a chiare lettere, tra un calice di bianco che lui adora e un tavolo nel quale solitamente legge la mattina presto i giornali. L’ex sindaco di San Stino di Livenza, figura di grande spessore del Partito Comunista Italiano e infine del Pd, si interessa di quanto accade nel territorio, il suo territorio. Gli amici gli chiedono di restare, ma lui ha già deciso. Non vuole più mettere voce in capitolo.
«Ho maturato questa decisione nell’ultimo periodo», ha spiegato Marcello Basso, «ho meditato a lungo su questo e alla fine ho maturato tale scelta». Marcello Basso ha ricoperto ruoli molto importanti. Quando nacque l’Ulivo venne eletto in Parlamento vincendo il duello nella circoscrizione con un amico, Lucio Leonardelli che da giornalista ebbe modo di avere a che fare con lui quando Basso era sindaco di San Stino.
Di quella rivalità politica si parla ancora oggi, perché tutto il mandamento si divise tra chi parteggiava per l’uno e chi per l’altro. Basso è stato presidente provinciale dell’Anpi di Venezia e anche coordinatore per il Nord Italia dell’associazione dei partigiani.
Da qualche anno si è trasferito a Portogruaro, ed è il “padre” politico della deputata Sara Moretto, portogruarese di Giussago.
Marcello Basso lascia nella politica un’eredità pesante, ma non scomoda. I più giovani del Pd lo hanno eletto da sempre, come ha avuto modo di ribadire il vicesindaco di Cinto Alessandro Coccolo, a punto di riferimento fondamentale per la gestione della “res publica” locale. (r.p.)
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