Maratona contro spaccio e degrado

La rabbia degli esercenti di Campo Santa Margherita: «Situazione insostenibile». Questa sera nuova manifestazione
Di Vera Mantengoli

È possibile che Campo Santa Margherita torni a essere uno dei luoghi più piacevoli di Venezia? Giovedì è partita la maratona non stop contro il degrado dell'area di residenti ed esercenti che vedrà l'apice questa sera, uno dei giorni più invivibili per chi abita in questa zona. Pronti i cartelloni con scritto «No spaccio» e «Stop violence» e molti altri.

Grazie a un gruppo whatsapp, abitanti e commercianti si tengono informati su quello che sta succedendo. L'idea è quella di andare con i cartelloni di protesta ogniqualvolta arrivino spacciatori o ci siano situazioni di degrado. Non si tratta di farsi giustizia da soli, ma di urlare all'unisono la loro disperazione: «Quando i giovani escono - hanno detto i coniugi Colonna - i residenti si chiudono in casa. Siamo arrivati qui nel 2006 e adesso la situazione è insostenibile e priva il cittadino della libertà di gestire la sua vita».

Tutti sanno tutto. Si sa ormai che sotto ai lampioni dove ci sono le scarpe appese, avviene l'appuntamento con lo spacciatore. Si sa che prima di ogni inizio serata ci si incontra nelle calli laterali e si divide la merce. Si sa che moltissimi giovani arrivano con borse cariche di alcol e che, una volta brilli, le calli si trasformano in latrine dove vomitare, urinare o drogarsi.

«Neanche noi esercenti vogliamo una clientela ubriaca e aggressiva - ha detto Nicolò Bertelli, figlio del musicista Gualtiero, del Chet Bar ai piedi del Ponte San Pantalon - ma molti giovani si portano l'alcol da casa e, anche se non spetterebbe a me, puliamo ogni sera tutti gli avanzi che rimangono sul ponte vicino al nostro locale, proprio per cercare di mantenere un minimo di decoro, ma non possiamo andare avanti così».

Per Betty Giacori del Caffè Rosso, memoria storica degli ultimi 25 anni del campo, le cause del degrado sono diverse: «Che cosa offre la città ai giovani? - ha detto la donna che ricorda di essere nata proprio il 16 novembre, il giorno di Santa Margherita - Se ci fosse un'offerta culturale, come un teatro itinerante o altre iniziative, come concerti diffusi in molte zone della città, non ci sarebbero giovani annoiati che, oltre ai bar, non sanno dove andare e cosa fare». Tra le proposte emerse nella recente riunione con il sindaco Luigi Brugnaro c'era anche quello di pensare a un teatro in campo, con letture di poesie e concerti anche di musica classica.

«Ribadiamo la nostra richiesta di essere presenti all'incontro tra prefetto e questore sulla sicurezza - hanno detto i portavoce dei cittadini, Nicola Monselesan, e degli esercenti, Luciano Dellisanti - perché vorremmo essere ascoltati». Più luci prima di tutto, ma anche più telecamere, magari controllate.

«Dalle finestre vediamo di tutto - ha raccontato il residente Luigi Gragagnin - e quando chiamiamo le forze dell'ordine è troppo tardi. Non è colpa loro, ma sappiamo com'è fatta Venezia. Se non c'è qualcuno sempre qui, ora che chiami e che trovi la pattuglia gli spacciatori se ne sono già andati».

I cittadini stufi di vedere siringhe, sniffate di cocaina e ubriachi vicino alle porte di casa, si sono auto organizzati con la protesta.

Sull'iniziativa è titubante il presidente della Municipalità Giovanni Andrea Martini, presente all’iniziativa: «Va bene esprimere il disagio e tenersi in contatto - ha detto - ma non vorrei che, senza le forze dell'ordine, si potessero creare risse tra cittadini e spacciatori». Le forze dell’ordine in questi giorni a santa Margherita sono presenti. Di malviventi nemmeno l'ombra.

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