«Manutenzioni urgenti a Porto Marghera dopo la nube nera:diteci cosa abbiamo respirato»

PORTO MARGHERA. Un altro malfunzionamento, dopo quello di pochi giorni fa, all'impianto cracking. Lo ricorda la Filctem Cgil di Venezia, appena saputo dell’incidente a Versalis. Il sindacato ha parlato di «un'anomalia a una guarnizione di un tubo di caricamento nafta, con blocco dei forni, torcia accesa e fumosità», aggiungendo che la «protezione civile a Marghera ha consigliato a quanti chiamavano preoccupati di restare a casa. La bassa pressione di vapore sulle fiaccole, dopo la rottura del tubo, ha fatto sì che uscisse fumo nero, quindi anche sul vapore si sono presentate anomalie».
I precedenti. . Non è il primo episodio: a fine luglio decine di telefonate allarmate hanno intasato il centralino dei vigili del fuoco per segnalare le alte fiamme che si alzavano dall'area del Petrolchimico. Versalis aveva messo in funzione, dopo lo svuotamento degli impianti di raffinazione della virgin-nafta (necessarie per una disfunzione al circuito delle acque di raffreddamento gestito da Spm - delle torce della fiaccola del cracking per la combustione delle sostanze in circolo nell'impianto.
I sindacati. I chimici della Cgil sono molto critici. «Non possiamo più aspettare. I nostri appelli all’Eni affinché metta mano subito al cracking, con un intervento generale di manutenzione straordinaria, non possono più attendere o cadere nel vuoto». Non possono correre rischi i lavoratori e i cittadini di Venezia e Mestre, dice la Filctem. «Chiediamo interventi, verifiche approfondite e un check up del sistema, perché i danni non si propaghino a catena agli altri petrolchimici di Ferrara e Mantova».
Massimo Meneghetti della Femca Cisl aggiunge: «Per prima cosa cercheremo di capire l’origine del blocco del forno, per evitare che si riproponga in futuro. Un guasto, certo può succedere, ma la manutenzione deve essere una costante: su questo continueremo a esercitare le dovute pressioni».
Bettin sollecita informazioni. Tempestivo l’intervento della sicurezza interna, di Protezione civile, vigili del fuoco e Comune, per il presidente della Municipalità di Marghera Gianfranco Betiltin. «Ma ora è necessario avere dati precisi su ciò che è uscito dagli sfiati (etilene e propilene, prevalentemente); in che quantità; con quale impatto stimabile; il livello attuale di sicurezza degli impianti». E «appare sempre più urgente la riconversione alla “chimica verde” alla quale l’azienda si è da tempo impegnata, un’innovazione radicale grazie alla quale, oltre a un recupero di competitività sui mercati, si avrebbe un progresso in termini di sostenibilità e di sicurezza».
Il Pd insorge. Un «campanello d’allarme senza scusanti per Eni», dice il deputato Pd Andrea Martella. «Da oggi la tolleranza nei confronti delle lungaggini di Eni deve essere a livello zero. Ed è chiaro che in questo scenario il governo è chiamato ad intervenire con estremo rigore per esigere ciò che Eni ha promesso ma non ha avuto volontà, cura ed attenzione di realizzare».
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