Manutenzione del Mose, revocata la gara. Lavori per 64 milioni, stop a Fincantieri
«Mancava il progetto, non c’era chiarezza sulle aree». Gli atti di Riva a rischio nullità, per lui un nuovo Dpcm retroattivo
VENEZIA. Revocata la manutenzione del Mose. La gara per la manutenzione triennale, con carattere sperimentale, del Mose “con esclusione delle paratoie e degli elementi maschi delle cerniere della bocca di Lido Treporti” è stata definitivamente annullata dal Cta, il Comitato Tecnico del Provveditorato. Era stata già sospesa il 29 settembre scorso. Un rapido esame della delibera, poi la decisione. «Il Provveditorato», è la motivazione, «non aveva titolo per avocare a sé la gara 53 già fatta dal Consorzio Nuova e farne una di nuova».
Non c’era il progetto. E neanche, secondo il Cta, chiarezza sulle aree che avrebbero dovuto ospitare i cassoni del Mose. Abbandonata l’ipotesi dell’Arsenale, la soluzione Marghera (area ex Pagnan) non è ancora matura. Così si è decisa la revoca. La firma del provvedimento è di Fabio Riva, nuovo Provveditore nominato in sostituzione di Cinzia Zincone – che aveva avviato la gara il 29 giugno scorso – e di Francesco Sorrentino, dirigente anziano dell’Ufficio lagunare delle Infrastrutture.
Adesso resta il contenzioso avviato da Fincantieri, il colosso della cantieristica, unica partecipante alla gara, che si è rivolta al Tribunale amministrativo per chiedere la verifica della legittimità degli atti. La gara era stata già assegnata, nel settembre scorso, quando è arrivata la sospensione. Tra le motivazioni scritte da Riva nel decreto, la nuova indagine della orte dei Conti e la nuova consulenza affidata dalla commissaria Spitz sullo stato del Mose a un istituto francese.
Adesso di fatto l’operazione è sospesa. Se ne parlerà tra un anno, quando i lavori del Mose saranno quasi conclusi. Va avanti soltanto l’altra gara, quella da 18 milioni di euro, vinta da Fincantieri per la manutenzione della schiera delle paratoie di Treporti. Quelle che da otto anni ormai sono sott’acqua e hanno maggiori problemi di corrosione e manutenzione. Dove la sabbia continua a impedire il corretto posizionamento delle paratoie sui cassoni sotto la laguna.
Ma la gara sospesa doveva fare molto di più. Cioè trovare nuovi sistemi per impedire il ripetersi di fenomeni corrosivi verificati sott’acqua già dal 2018. Una cifra sostanziosa, necessaria ad avviare un programma triennale e nuove modalità di costruzione del sistema cerniere-connettore. La prima gara, bandita dal Consorzio, era rimasta bloccata per anni dai ricorsi incrociati delle imprese. Poi annullata dall’ex provveditore Cinzia Zincone e sostituita con la gara da 64 milioni. In estate l’allontanamento di Zincone, deciso dalla nuova direttrice di Dipartimento Ilaria Bramezza. E il pasticcio delle nomine. Riva, il dirigente dell’Ufficio salvaguardia, richiamato da Milano, Nominato però quando la sua predecessora era ancora in carica. Così la Corte dei Conti non ha registrato il suo decreto di nomina. Adesso ne è stato fatto un altro, retroattivo, per coprire la possibile nullità degli atti firmati. Anche questo però dovrà andare all’esame della Corte dei Conti, che in genere richiede un controllo preventivo prima di potersi esprimere. Per sicurezza, l’annullamento della gara è stato firmato anche da un altro dirigente. Adesso si dovranno attendere le decisioni di Fincantieri sul ricorso amministrativo pendente.
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