Mantovani lascia l’Angelo farà solo la manutenzione
Il gruppo della famiglia Chiarotto è uscito da Veneta Sanitaria, la società che gestisce l’ospedale, tenendo solo lo 0,1%. Prosegue il piano di dismissioni
Mantovani esce, ma non proprio del tutto, da Veneta Sanitaria, società che gestisce l’ospedale dell’Angelo di Mestre.
Lunedì a Milano c’è stata la firma di cessione delle quote che ha visto Mantovani tenersi un piccolo pezzetto della torta sanitaria. Il gruppo della famiglia Chiarotto ha infatti ceduto il 23,4% delle quote, tenendo in tasca lo 0,1%. Una percentuale che garantirà a Mantovani la possibilità di eseguire lavori interni di manutenzione della struttura ospedaliera senza che Veneta Sanitaria sia costretta a ricorrere ad appalti esterni. Ad acquistare le quote di Veneta Sanitaria sarebbe stata una società italiana quotata in Borsa - che quindi a breve dovrebbe comunicare ufficialmente l’acquisto - che in Italia ha interessi non solo nel settore sanitario. Con la vendita dell’altro giorno prosegue quindi il piano di dismissioni delle attività ritenute non più principali per l’azienda che ha costruito il Mose. Lo scorso marzo c’era stata, per esempio, la vendita delle quote di Summano Sanità, la società di gestione dell’ospedale di Thiene-Santorso, nel Vicentino.
L’altra importante partita di Mantovano riguarda invece il Terminal di Fusina. Aperto nel 2014, dopo qualche difficoltà iniziale - per la crisi dei possibili Paesi partner, dalla Turchia agli stati del Maghreb, e l’assenza di politiche commerciali - sembra quindi aver ingranato la marcia giusta nel mercato dei trasporti. Alle fine del 2016 la società Grimaldi aveva espresso la volontà di entrare nella società di gestione del Terminal (Venice Ro-Port) ma in tutti questi mesi di trattativa non è ancora stato trovato un accordo sul prezzo, motivo per cui l’ingresso della famiglia di armatori pare destinato a sfumare. Anche perché alla porta di Mantovani ci sono nuovi pretendenti. Venice Ro-Port ha infatti firmato con il gruppo Ford un accordo per il trasporto di 14 mila mezzi l’anno, che da Venezia, in arrivo dalla Germania, saranno trasferiti nei Paesi del Mediterraneo, destinati a quei mercati e nuovi contratti sono all’orizzonte. Il potenziamento in questa fetta di mercato porterà la società, da qui al 2018, all’investimento di circa 4 milioni per la preparazione e l’allestimento di nuovi piazzali adatti a ospitare le auto. Ma, soprattutto, c’è l’interessamento di alcune società di car-carrier per entrare nella società di gestione del terminal. Oggi la società è partecipata al 90% dalla Mantovani. Oggi il terminal merci - collegamento direttamente alla ferrovia e a Francoforte - e passeggeri lavora con i gruppi Anek e Grimaldi con linee dalla Grecia e dalla Puglia.
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