«Maniero chieda scusa o non parli più»

Campolongo. Oriana Boldrin: «Solo ora prova dolore per Cristina Pavesi o per i ragazzi che ha ucciso con la droga?»

CAMPOLONGO. «L’ex boss Felice Maniero chieda scusa alla mamma di Cristina Pavesi e per tutti i lutti che ha provocato, e poi taccia. La sua azione ha gettato discredito per decenni sul paese di Campolongo Maggiore, un paese fatto dalla stragrande maggioranza di persone oneste, diventato un faro della legalità nel corso degli ultimi anni». A dirlo è Oriana Boldrin, presidente dell’associazione “Mondo di Carta” e ideatrice del concorso letterario internazionale per la legalità intitolato a Cristina Pavesi, la ragazza uccisa dalla banda dell’ex boss in un assalto al treno a Vigonza 26 anni fa. In giuria c’è il magistrato antimafia Alfonso Sabella.

Oriana Boldrin interviene dopo l’intervista rilasciata al nostro giornale dall’ex boss. «Maniero la finisca di nominare Campolongo, a causa delle sue nefandezze per anni persone per bene sono state additate come cittadini di un paese di mafia. Per anni siamo stati additati come omertosi, quando Campolongo è fatto da gente per bene che ha pagato per la presenza qui di Maniero. E poi quando parla della mafia a Venezia, si spieghi meglio, sta mandando dei segnali a qualcuno? Vada dagli inquirenti se sa qualche cosa, quello è il posto giusto per parlare. Il posto giusto per denunciare queste cose è la magistratura o dopo 30 anni l’ex boss non lo ha ancora imparato?». Secondo la Boldrin Maniero dà messaggi sbagliati alle giovani generazioni: «Quando afferma di aver avuto adrenalina indescrivibile quando faceva rapine e quando è fuggito dal carcere di massima sicurezza», dice la Boldrin rivolgendosi direttamente all’ex boss, «che esempio vuole essere? L’età ce l’ha, caro Maniero, per chiedere scusa soprattutto alla mamma di Cristina Pavesi, che ha una sofferenza immane per tutta la vita. Dice di provare senso di colpa per la morte di Cristina e dei tanti ragazzi morti per la droga che ha venduto porta a porta. Caro Maniero, questi sensi di colpa le vengono dopo 26 anni? Lei afferma che sta vivendo una terza vita, ma i sensi di colpa non sono sufficienti per i ragazzi morti che non hanno potuto neanche vivere appieno la loro vita, che è esattamente uguale a quella dei suoi familiari. Ci faccia una cortesia, se i messaggi che vuol veicolare d’ora in poi sono quelli che abbiamo letto è meglio che taccia».

Anche il sindaco di Campolongo, Andrea Zampieri, ha appreso delle esternazioni dell’ex boss dai media: «Campolongo da tempo ha voltato pagina, nel segno della legalità e della trasparenza. Queste sono vicende legate ad un passato che da anni non ci appartiene più».

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