Maniero attacca Veritas dopo lo scandalo tangenti

Il sindaco di Mira non dà fiducia al direttore Razzini: «Dimostri la sua estraneità perché le spese della corruzione dei dirigenti poi le paghiamo noi cittadini»
Di Alessandro Abbadir
Apertura della nuova costruzione la "Rotonda" contenenti celle funerarie presso il cimitero di Mestre con la presenza del sindaco Orsoni.nella foto dir. Veritas
Apertura della nuova costruzione la "Rotonda" contenenti celle funerarie presso il cimitero di Mestre con la presenza del sindaco Orsoni.nella foto dir. Veritas

MIRA. «Prima di esprimere fiducia al direttore di Veritas Andrea Razzini, aspettiamo che la magistratura faccia chiarezza se ci sono altre mele marce nell’azienda». A dirlo è il sindaco di Mira Alvise Maniero, dopo l’inchiesta giudiziaria che ha travolto i vertici della municipalizzata per corruzione. Maniero non segue insomma la condotta degli altri sindaci che danno piena fiducia alla dirigenza Veritas. Il Comune di Mira, unico fra quelli di Riviera e Miranese, nei giorni scorsi non ha ratificato la fusione di Veritas con altre società. In Consiglio comunale è saltato il numero legale per volontà della maggioranza.

La questione di Veritas scuote profondamente la Riviera e Mira in particolare, anche perché fra i dirigenti della partecipata indagati c’è Alessio Bonetto alle scorse elezioni candidato sindaco con la lista civica “Noi per Mira”. Bonetto è indagato per il reato di turbativa d’asta.

«I fatti successi sembrano essere molto gravi», dice Maniero, «Pare siano avvenuti atti di corruzione di cui pagano le conseguenze i cittadini, nelle tariffe oppure nella qualità del servizio che ricevono. Il nostro dovere, come loro rappresentanti nei confronti di Veritas, è quello di rassicurarci che l’azienda sia sana e rimanga tale. Esprimere fiducia verso il direttore Razzini senza avere ancora in mano né atti né documenti ufficiali è irrispettoso nei confronti dei cittadini e della professionalità del direttore stesso. Ho fiducia che venga appurata la totale onestà del direttore, ma questo deve essere una conseguenza di un doveroso lavoro di verifica».

Maniero va giù duro: «Oltre che come sindaco di Mira, anche come membro del Comitato di Bacino», spiega, «ho il dovere di richiedere ed avviare tutte le verifiche necessarie su quanto accaduto, perché le spese della corruzione le paghiamo noi cittadini. La fiducia in Veritas si costruisce proprio attuando questi controlli. Esorto il direttore Razzini a verificare, la presenza di eventuali altre mele merce all’interno dell’azienda».

Anche i consiglieri comunali di opposizione a Camponogara, Emanuele Compagno e Pascale De Falco, attaccano: «Quello che è successo», spiegano i due consiglieri che di professione sono avvocati, «è di una gravità estrema. C’è da chiedersi infatti sempre con maggiore insistenza il perché, le tariffe facciano fatica a diminuire nonostante i risultati sempre più buoni in termini di percentuali di riciclo. La gente ricicla i rifiuti in modo quasi perfetto e le bollette invece di diminuire aumentano costantemente».

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