Mangiano a sbafo a spese di un bimbo
JESOLO. Trovano il braccialetto elettronico di un bambino e lo usano per mangiare a sbafo. Una famiglia veneziana è stata colta in flagrante dalla mamma del piccolo che aveva smarrito il braccialetto che viene utilizzato per i pagamenti all’interno del parco a tema acquatico Aqualandia, al lido di Jesolo. La mamma è Micaela Faggiani, addetta stampa di Confcooperative Veneto che poi si è sfogata anche sui social, raccontando questa storia di un giorno di vacanza al mare.
«Siamo ad Aqualandia», ricostruisce, «per entrare ti danno un braccialetto legato al numero di biglietto con il quale puoi pagare qualsiasi cosa tanto poi salderai alla fine. Mio figlio “ovviamente” perde il braccialetto. Ci consigliano di andare a bloccarlo subito perché non si sa mai. Infatti, nel momento in cui lo blocco, delle persone lo stavano usando per mangiare. Sono state subito localizzate con un grande ed efficientissimo sistema, e fermate con il boccone in bocca e il mio braccialetto, che ovviamente avrei pagato io all’uscita. Sono stati portati all’ingresso davanti a me, e chi sono? Non ragazzetti, non stranieri, ma una allegra famiglia veneziana tatuata ovunque, compresa la mamma con due bambini. Prima», continua, «hanno cercato di negare l’evidenza poi si sono arresi e hanno pagato quello che volevano furbescamente addebitarmi».
La famigliola non si è scusata e figuriamoci se per riparare magari ha offerto qualcosa. «Ovviamente non hanno nè chiesto scusa nè pagato almeno un caffè», conclude la mamma, «e ovviamente manco pagato quei 4 euro di crepes mangiata da mio figlio. Io mi vergognavo per loro, devo dire grande educazione e grandi famiglie». (g.ca.)
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