Mancato pagamento Iva dissequestrati i conti

Per il Tribunale del riesame “Serenissima Motoscafi” non ha evaso per frodare il fisco, ma per un’interpretazione errata. La questione ora diventa tributaria
Di Giorgio Cecchetti

Il Tribunale del riesame presieduto dal giudice Angelo Risi ha accolto il ricorso dell’avvocato difensore della «Serenissima Motoscafi srl» e ha restituito i conti correnti bancari che la Guardia di finanza aveva posto sotto sequestro su ordine della Procura. Stando ai giudici veneziani, la società di trasporti lagunari non ha pagato l’Iva per 230 milioni ogni anno dal 2010 al 2013 compreso (complessivamente 920 mila euro), ma non l’avrebbe fatto in modo fraudolento. Insomma non avrebbe evaso l’imposta sul valore aggiunto appositamente per evadere, ma perchè il commercialista di riferimento ha interpretato erroneamente la norma, ritenendo che i granturismo della «Serenissima» svolgano un servizio di trasporto urbano e non semplicemente turistico.

Stando alla Procura e alle Fiamme gialle a non pagare l’Iva sono autorizzati coloro che svolgono servizio di trasporto urbano, come i taxi, mentre coloro che svolgono attività turistica devono versare l’Iva.

Per questo era scattato il sequestro nei conti correnti fino alla cifra di 920 mila euro. Il Tribunale del riesame non è entrato nel merito, sciogliendo il nodo principale, cioè quello che riguarda il tipo di servizio di trasporto svolto dalla «Serenissima», i giudici si sono fermati prima: hanno ritenuto che l’evasione dell’imposta non sia stata il frutto di una frode voluta e cercata, bensì di un’interpretazione della noma, anche se di interpretazione errata di tratta. Quindi, non c’è stata alcuna volontarietà. Nessuna inchiesta penale, quindi.

Rimane, però, da sciogliere la questione del pagamento dell’Iva. Per l’Agenzia delle Entrate e per la Guardia di finanza la «Serenissima» deve versarla, ma la questione non verrà affrontata dal Tribunale, bensì in sede di Commissione tributaria. Toccherà all’organo amministrativo stabilire se le società che in laguna gestiscono i motoscafi granturismo, e sono numerose, devono o meno pagare l’imposta sul valore aggiunto.

Una questione di notevole importanza, visto che coinvolge numerosi operatori e non solo veneziani, visto che il trasporto turistico acqueo non è appannaggio soltanto di operatori che hanno sede nel centro storico. Ci sono quelli che lavorano a Chioggia, a Jesolo e nel litorale di Cavallino Treporti. La Serenissima è stata la prima compagnia di navigazione interna lagunare. La flotta era costituita da una trentina di mezzi. Fino al 1976 lance e gran turismo sono rimasti assieme, nella stessa azienda, in quell'anno i taxi si separarono e costituirono una cooperativa di tassisti.

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