Mancano le iscrizioni A rischio la Palladio

VENEZIA. Dopo il crollo ormai certificato dei residenti, ora anche le scuole elementari e medie del centro storico rischiano di tenere chiuse le proprie classi per mancanza di studenti. Pur non esistendo ancora dati ufficiali, tali da dare il quadro della situazione, il crollo delle iscrizioni a Venezia è ormai tangibile. E vale tanto per le scuole medie, quanto per le elementari. Nel primo caso, due criticità sono segnalate alla scuola Calvi in via Garibaldi, e alla scuola Palladio alla Giudecca. Entrambe fanno parte dell’istituto comprensivo Dante Alighieri, con sede a San Marco. Se la prima delle due quest’anno rischia di non vedere formata la prima classe, la Palladio alla Giudecca rischia addirittura la chiusura (si ritroverebbe per il secondo anno consecutivo senza classi attive). Nel numero minimo di 18 alunni, così prevede il Ministero dell’Istruzione. Salvo però deroghe, decise dal Miur stesso su sollecitazione dell’Ufficio Scolastico Provinciale. Le iscrizioni sono scadute il 31 gennaio, ma ora si attende di capire gli eventuali spostamenti. Un fattore che potrebbe “salvare” alcuni istituti. Una soluzione contingente, che non risolve il problema alla radice. Nell’attesa che gli indici di natalità e residenza tornino positivi, c’è allora chi propone di mettere mano allo “stradario”. Fino a diversi anni fa, l’iscrizione a scuola era vincolata alla residenza. Non si poteva, insomma, scegliere di mandare a scuola un figlio dall’altra parte della città. Con gli anni, il criterio è venuto meno a causa delle esigenze di lavoro dei genitori. «Ora però – spiega Andrea Gusso, membro del Consiglio d’istituto della Dante – sembra quasi che iscrivere i figli in un istituto al posto di un altro sia diventato una moda. Ecco perché un segnale va dato, e questo deve arrivare dall’alto: Miur e governo, in primis. Altrimenti, nei casi come Venezia, si rischia di sovraffollare le scuole centrali e abbandonare quelle periferiche». Ma tra le scuole in difficoltà, ci sono anche diverse elementari. Tra queste, ad esempio, la Duca D’Aosta, la Gozzi e la Manzoni in campo San Giacomo dell’Orio. Proprio in quest’ultimo istituto alcune mamme hanno fatto girare un volantino nella ricerca di un paio di bambini per creare la classe prima. Ad oggi, gli iscritti sono circa una decina. Numero sufficiente per la deroga, a patto che venga richiesta dall’Ufficio Scolastico Provinciale. In caso contrario, a qualcuno è già stato proposto l’alternativa: si tratta della scuola Diaz, a circa mezz’ora di distanza a piedi; o la Canal, più vicina ma non a tempo pieno. Il che, fanno notare i genitori, crea grandi problemi organizzativi per tutti coloro che all’interno dell’istituto hanno più figli di età diverse, e che si ritroverebbero sparpagliati nelle scuole del centro. Anche il Comune, nelle parole dell’assessore all’istruzione Paolo Romor, auspica che lo Stato, attraverso l’ufficio scolastico provinciale, conceda tutte le deroghe richieste dagli istituti in difficoltà. «Questo perché – conclude Romor – è fondamentale garantire la diffusione territoriale delle scuole, tanto più a Venezia». —
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