Mancano gli insegnanti mamme pronte alla rivolta

Marcon. Ieri la protesta all’istituto Malipiero ma solo il sindaco le ha ascoltate «Abbiano inviato un esposto al Miur perché non ci sono i professori principali»
Di Marta Artico

MARCON. La mamme protestano davanti alla scuola per la mancanza di insegnanti. Si sono presentate davanti all’istituto Malipiero, chiedendo di poter essere ricevute dal dirigente scolastico o dalla vicepreside, ma ieri nessuna delle figure in questione, essendo probabilmente sabato, era presente.

Così le mamme degli alunni della prima G della scuola primaria di secondo grado, ossia della scuola media, sono state ricevute dal sindaco, Andrea Follini, che le ha ascoltate. Il problema all’ordine del giorno, è quello di diverse scuole. «Abbiamo inviato un esposto ufficiale al Miur ufficio scolastico territoriale», spiega Alessandra Arrobbio, «per ottenere, almeno da loro, una richiesta di chiarimenti, oltre che capire cosa vogliono fare. La classe è sprovvista di insegnanti principali, quali storia, geografia, matematica, italiano, scienze. Il giorno dopo le nostre proteste è stata incaricata una supplente. La classe è nuova, è stata appena formata, ma era ampiamente prevedibile perché anche alla elementare c’era una sezione in più, e fanno sempre parte dello stesso istituto comprensivo».

Marcon è un paese in espansione, con alunni nuovi ogni anno e problemi di spazi, aule mancanti, soluzioni da prendere che non siano provvisorie. «Il dirigente alla riunione pre inizio anno, ci aveva promesso che la nuova sezione non sarebbe stata una classe fanalino di coda, che gli insegnanti di ruolo ci sarebbero stati, ma evidentemente non è così». Il timore dei genitori, è che ci siano sezioni di serie A e sezioni di serie B.

«Ho ascoltato le mamme», interviene il sindaco, Andrea Follini, «e, precisando che la materia non è di nostra stretta competenza, ma allo stesso tempo per quanto possibile proverò a sentire il Miur, per capire se c’è almeno una indicazione temporale di risoluzione del problema. Spero che la questione trovi soluzione velocemente, la prossima settimana ci saranno le nomine di sostegno e potrebbe normalizzarsi anche la situazione delle cattedre normali». «L’innalzamento dell’orario di lavoro da 16 a 18 ore frontali ha avuto il paradossale effetto di svuotare le due-tre ore libere settimanali dei docenti che prima venivano utilizzate per coprire i vuoti improvvisi d’organico, legate a malattie o altri episodi difficilmente prevedibili», commenta il presidente del consiglio comunale, Arcangelo Varlese, «la conseguenza è stata un incremento notevole del fenomeno del cosiddetto "badantato", dove le ore scolastiche vengono coperte sempre più da personale non docente (bidelli, tecnici scolastici). È un fenomeno che spesso comporta anche rischi per la sicurezza».

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