Manca l’impianto fognario l’Ater fa ricorso al Tar

Chioggia. Il depuratore sostitutivo del condominio di Cavanella ha costi elevati L’azienda chiede duecentomila euro al Comune per coprire le spese di gestione
Di Elisabetta B. Anzoletti

CHIOGGIA. L’Ater chiede 200.000 euro al comune di Chioggia. L’azienda veneziana ha depositato un ricorso al Tar per i danni provocati dalla mancata realizzazione degli impianti fognari per il condominio “Autogestione Andrea” di Cavanella. Impianti che secondo l’amministrazione comunale non erano compresi nella convenzione del 2006 che prevedeva la realizzazione dei 14 alloggi di edilizia residenziale pubblica.

Il condominio di Cavanella continua a fare notizia. Le nuove case sono state consegnate nell’agosto del 2012, ma subito dopo sono iniziate le lamentale degli inquilini per il mancato collegamento alla rete fognaria. Cosa impossibile perché tutta la frazione di Cavanella non è servita dalla rete comunale. È stato quindi realizzato un depuratore sostitutivo i cui costi di gestione all’anno si aggirano sui 15.000 euro.

Evidentemente troppi per l’Ater e anche per il Comune che dopo un primo periodo hanno deciso di non provvedervi più. Le famiglie si sono ritrovate con continue spese di espurgo delle vasche di accumulo e con grossi problemi igienico-sanitari dovuti allo scarico delle acque nere direttamente sui fossi. Una situazione che ha costretto il sindaco Giuseppe Casson a presentare una diffida all’Ater per continuare nella manutenzione e nella gestione del depuratore. Ora arriva la reazione dell’Ater che al Tar chiede di imputare al Comune tutti i costi: 130.000 euro per la realizzazione di un impianto di depurazione sostitutivo, i costi di gestione, i mancati introiti delle locazioni e 50.000 euro di danni di immagine per aver ricevuto una diffida “non meritata” che è stata anche oggetto di articoli. In pratica il conto totale si aggirerà sui 200.000 euro. L’Ater ha versato 94.000 euro per gli oneri di urbanizzazione al momento della firma della convenzione, nel 2006, e sostiene che con quei soldi l’amministrazione comunale doveva provvedere all’allacciamento del fabbricato alla rete fognaria.

«Sarebbe stata una cosa impossibile», ribatte l’assessore alla casa, Massimiliano Tiozzo, «per il semplice fatto che Cavanella non è allacciata alla rete comunale. Forse la convenzione è stata scritta con poca attenzione. Noi ci siamo impegnati all’urbanizzazione del condominio e così è stato, ma non c’era una specifica richiesta in merito alla rete fognaria». Precisa: «La diffida era un atto dovuto perché i residenti avevano segnalato la situazione e l’Asl 14 aveva rilevato dei rischi per la salute. Come ente proprietario non si poteva che diffidare l’Ater dal risolvere il problema».

Conclude: «Credo che dovremmo parlarne con tranquillità e trovare una soluzione che tenga conto delle giuste esigenze degli inquilini».

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