Manca la fossa, sepoltura rinviata

Oriago. Ancora un disguido in un cimitero. La cerimonia tre ore dopo. Il Comune: «Non succederà più»

ORIAGO. I parenti arrivano in cimitero alla testa del corteo funebre per il sepoltura del proprio caro ma la fossa non è stata scavata e la mesta cerimonia può avvenire solo tre ore dopo perché il Comune ha fatto arrivare gli operai della ditta incaricata.

L’amministrazione conferma l’episodio ma promette che non si ripeterà più.

Il fatto che ha dell’incredibile è successo ieri mattina nella frazione di Oriago. Il funerale in questione era quello di Luciano Conton, un anziano di 87 anni residente in Riviera San Pietro e trovato morto nella sua abitazione sabato scorso dai vicini di casa. A raccontare nei dettagli l’increscioso episodio è l’impresario funebre Stefano Fiammengo, incaricato dei funerali dalla famiglia dell’anziano.

«Dopo il funerale che si è tenuto nella chiesa di San Pietro», racconta ancora scosso l’impresario, «abbiamo trasportato la salma in cimitero ad Oriago per la cerimonia della sepoltura. Arrivati con una ventina di parenti che accompagnavano la salma abbiamo scoperto con grande sorpresa che la fossa non era stata scavata e gli operai incaricati nemmeno c’erano nonostante avessimo avvertito e attivato le corrette procedure per il funerale con l’ufficio cimiteriale del comune di Mira».

L’agenzia funebre ha chiamato il Comune e il sindaco immediatamente, ma non sono arrivate risposte. A quel punto i famigliari del povero anziano furibondi se ne sono andati e la cassa è stata collocata nella chiesetta del cimitero. La benedizione alla bara è così stata data nella chiesetta.

«Siamo sconvolti per quello che è accaduto», spiega Giuseppe, il nipote di Luciano Conton, «Eravamo in cimitero con una ventina di persone quando abbiamo scoperto che la fossa non era stata scavata. Si tratta di una mancanza di rispetto. Il Comune pretende in anticipo i soldi su loculi e sepolture e poi invece non fa il suo dovere. La sepoltura è stata fatta tre ore dopo e tante persone non sono ritornate per il rito». «Si è trattato», spiega no dall’amministrazione comunale, «di un increscioso disguido tecnico. Ogni 1000 operazioni può succedere che questo possa capitare. Resta il fatto che questa non è una giustificazione e per evitare che succeda un’altra volta sarà cambiato il sistema di coordinamento fra il Comune e gli operatori della ditta incaricata aumentando il numero di verifiche incrociate».

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