Mamme vicine ai No Vax, chiude il Giardino Segreto

San Donà. Il centro per bambini non faceva presentare le certificazioni sui vaccini Il Comune rinuncia al servizio. L’assessore: «Costretti a sospendere l’attività» 
VATRELLA - DINO TOMMASELLA - SAN DONA' DI P. - GIARDINO SEGRETO
VATRELLA - DINO TOMMASELLA - SAN DONA' DI P. - GIARDINO SEGRETO

SAN DONÀ. Niente certificazioni sui vaccini, chiude “il Giardino Segreto”, servizio predisposto per i bambini alla ex casa del mutilato. I genitori ora sono preoccupati e aspettano di sapere cosa farà il Comune. Un servizio molto apprezzato da genitori e nonni gestito egregiamente dall’associazione “Mamme per le Mamme”.

All'interno dell’associazione alcune delle referenti, vicine al movimento No Vax, erano contrarie alla presentazione della certificazioni per i bambini, ritenuta una discriminazione. Una certificazione richiesta e necessaria trattandosi comunque di un servizio pubblico, come ha precisato l’amministrazione comunale. Quest’area messa a disposizione dal Comune era molto frequentata.

I bambini erano accompagnati da genitori nonni, parenti o amici e potevano fruire oltre che degli spazi anche dell’intrattenimento con giochi o letture animate proiezioni di filmati e quant’altro. Un modo per trascorrere un pomeriggio divertendosi e imparando, sempre con accompagnatori perché non si trattava di un asilo. «Ci è dispiaciuto molto sapere che il servizio è stato sospeso», commentano alcuni papà e mamme, frequentatori abituali del centro, «per una questione legata appunto alle vaccinazioni e ai certificati da esibire. Confidiamo che il problema sia risolto al più presto perché riteniamo che fosse un servizio davvero importante in una città come San Donà». L’amministrazione comunale, come ha spiegato l’assessore ai servizi sociali, Maria Grazia Murer, non ha potuto fare altrimenti e ha dovuto sciogliere la convenzione sulla base della normativa prevista in materia.

«Il servizio», precisa Murer, «è pubblico ed equiparato a una scuola materna, per cui era necessario che i bambini presentassero debita certificazioni delle vaccinazioni. Alcune delle referenti dell’associazione, che aderivano al movimento No Vax, hanno ritenuto che questa fosse una discriminazione, essendo loro contrarie alla vaccinazione, e a nulla è valso spiegare la nostra posizione in merito, ovvero che comunque anche la loro risultava una discriminazione verso quelle famiglie che vaccinano i loro figli. Abbiamo dovuto sospendere e rinunciare a questo servizio, ma l’amministrazione comunale si è già mossa per cercare una nuova associazione e riprendere al più presto per venire incontro alle esigenze delle famiglie e dei loro bambini che frequentano la città».

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