Mamma rifiutata, il conto dell'ospedale alla figlia

Il caso della donna che non vuole prendersi cura dell’anziana madre e che la lascia parcheggiata in ospedale nonostante sia guarita. Federconsumatori: «Mandate alla figlia le cartelle Equitalia»
L'ospedale di Piove di Sacco dov'è ancora "parcheggiata" l'84enne rifiutata dalla figlia
L'ospedale di Piove di Sacco dov'è ancora "parcheggiata" l'84enne rifiutata dalla figlia

CAMPAGNA LUPIA. Tutti i giorni in più in cui N. D. l’anziana di 84 anni è rimasta e rimarrà "parcheggiata" in ospedale a Piove di Sacco potrebbero costare davvero caro alla figlia, D. L., di Campagna Lupia, la donna che ha dichiarato di non volere assolutamente portare l’anziana madre a casa sua. L’Asl 13 starebbe infatti facendo valutare ai propri uffici legali la possibilità di presentare il conto di ogni giorno oltre a quello di “guarigione e dimissione” alla parente più prossima, quindi proprio alla figlia.

L’anziana N. D. si trova ricoverata dal 12 marzo corso e, secondo i medici che l’hanno curata sarebbe già dovuta tornare a casa da settimane, invece resta in ospedale sottraendo tra l’altro un posto letto a persone con reali emergenze di salute. La figlia si rifiuta di accogliere la madre con la motivazione che economicamente non sarebbe in grado di sostenerne la presenza nella sua casa di Campagna Lupia. Anche ieri la 84 enne era ancora ricoverata in Geriatria all’ospedale di Piove e dopo delle flebili forme di collaborazione da parte della sua famiglia il Comune di Piove ha registrato una nuova chiusura. Se l’atteggiamento della figlia resterà questo è quindi in arrivo una denuncia penale per abbandono di famigliare, oltre alla richiesta di risarcire un danno alle casse pubbliche.

«Siamo davvero sconcertati da questo caso», spiega l’assessore del comune di Piove Paola Ranzato, «non ci era mai capitata una storia simile. La figlia ci ha spiegato che sta tenendo questa condotta di assoluta rigidità anche dopo essersi consultata con il suo legale». Il Comune di Piove di Sacco dubita che questa linea possa portare a risultati concreti. «Non accetteremo mai», ribadisce l’assessore, «che passi il principio dell’egoismo e che chi non vuole prendersi le proprie responsabilità con i propri genitori in difficoltà possa scaricarli agli enti locali o parcheggiarli in ospedale». L’assessore poi fa capire che l’ipotesi di un collocamento dell’anziana in un ospedale di comunità, come suggerito dal sindaco di Campagna Lupia Fabio Livieri, non è praticabile.

«L’anziana ora non ha particolari emergenze di salute», spiega Ranzato, «L’ospedale di comunità è una struttura pensata anche per una riabilitazione di lungo periodo. Si pensi ad esempio ad un anziano che si rompe il femore, ma dopo un mese di permanenza anche lì arrivano le dimissioni». La famiglia ha anche rifiutato, fa sapere il Comune, la possibilità che possa essere ripulita la casa in cui viveva N.D. nella frazione di Corte. Per la figlia l’unica soluzione è che il Comune di Piove si accolli le spese per il suo sostentamento in una casa di riposo, come tra l’altro in grande parte fa con il marito dell’84 enne e cioè il padre di D. L.

Sulla vicenda interviene Alfeo Babato referente della Federconsumatori di Riviera del Brenta e Miranese. «Se sarà accertato», spiega Babato, «un danno erariale a carico di tutti i contribuenti della sanità veneta, questo andrà calcolato e la somma fatta pagare ai signori che rifiutano l’anziana con precise cartelle di Equitalia».

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