Mamma aggredita dal marito perché è rimasta ancora incinta

Jesolo. La giovane con la figlia di due mesi era casa della sorella quando si è scatenata la lite furibonda Salvata dall’intervento dell’ex datrice di lavoro e di un cuoco. L’uomo denunciato dalla polizia locale

JESOLO. Mamma marocchina con una bimba di due mesi aggredita dal marito. La donna è fuggita al pronto soccorso e, grazie all’intervento di una ristoratrice, sua ex datrice di lavoro, ha denunciato tutto alla polizia locale di Jesolo. Al momento sono state affidate a una struttura protetta del Comune di Venezia, su disposizione del Tribunale dei minori.

La donna, 28 anni, e sua figlia di soli due mesi, avevano subito l’ennesima aggressione da parte del marito, anche lui un marocchino di 29 anni. Entrambi sono residenti a Jesolo. La donna e la figlia erano sottoposte a continue vessazioni e insulti. L’ira incontrollata dell’uomo è esplosa alla notizia che la moglie aspettava un altro figlio, e l’aveva aggredita.

La polizia locale è stata allertata dal Pronto soccorso dell’ospedale. La donna era da poco tornata a vivere nell’appartamento con la sorella dopo aver trascorso un periodo a Treviso, a causa dell’ennesima aggressione accertata dallo stesso nosocomio trevigiano. Il marito ha iniziato a insultare le due donne sfasciando per la rabbia i mobili di casa. La moglie è allora uscita sulla terrazza lasciando la bambina sul lettone della camera da letto mente dormiva. Raggiunta dal marito, è stata immobilizzata mettendole poi un fazzoletto in bocca per non farla gridare.

«Gridava che voleva farla finita e assieme a lui doveva morire anche la bambina», ha raccontato in seguito  la donna alla polizia locale che ha raccolto la denuncia. Approfittando di un momento di distrazione dell’uomo, la giovane mamma ha chiamato con il cellulare la ristoratrice di Jesolo, V.B., che ha il locale proprio sotto l'abitazione della donna, e C.B. il cuoco del locale. Sono intervenuti e ne è sorta una colluttazione senza gravi conseguenze. La 29enne marocchina è riuscita ad approfittarne e prendere la figlia per rifugiarsi all’interno del ristorante al piano terra, dove aveva lavorato come cameriera prima di restare incinta. A quel punto ha deciso di recarsi in Pronto soccorso da dove è stato richiesto l’intervento della polizia locale. La giovane ha raccontato la sua storia e fatto verbalizzare la denuncia nei confronti del marito.

Già le forze dell’ordine avevano raccolto alcune denunce a carico dell’uomo che adesso, però, vede la sua posizione aggravata in quanto  è stata informata la Procura di Venezia.

Giovanni Cagnassi

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