Maltempo, tributi sospesi in 26 comuni veneziani

La legge pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale. Per i cittadini e le imprese tasse, contributi Inail-Inps e assicurazioni obbligatorie slittano al 31 ottobre, rate dei mutui al 31 dicembre.
Filippi Treviso maltempo In foto via santa elena imperatrice
Filippi Treviso maltempo In foto via santa elena imperatrice

VENEZIA. A chi vive e opera nei centri colpiti dall’ondata di maltempo di ge nnaio e febbraio (nevicate straordinarie in montagna, eventi alluvionali in pianura e sui litorali) è garantita la sospensione degli adempimenti tributari: persone fisiche ed imprese potranno rinviare fino al 31 ottobre prossimo il pagamento di tasse, contributi Inail/Inps e assicurazioni obbligatorie; per le rate dei mutui, invece, sarà possibile richiedere un ulteriore slittamento fino al 31 dicembre.

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A stabilirlo è la legge di conversione del decreto governativo in uscita oggi sulla Gazzetta Ufficiale (e quindi in vigore) che riguarda 26 Comuni del Veneziano su un totale di 350 del Veneto beneficiari del provvedimento che accoglie la richiesta avanzata da Luca Zaia all’indomani dell’emergenza. È stato proprio il governatore della Regione, preavvisato da Palazzo Chigi, a darne notizia: «Un riconoscimento importante, perché garantisce un’agevolazione a tutti i nostri territori che hanno subìto l’impatto di eventi atmosferici straordinari. La pianura allagata, le spiagge devastate, la montagna investita da valanghe micidiali e black out prolungati. Detto questo, resta confermato il dossier regionali sui danneggiamenti pubblici e privati che abbiamo trasmesso al presidente Renzi: ora ci aspettiamo misure concrete sul piano degli indennizzi, ne abbiamo pieno diritto».

L’allusione è alla stima dei danni che la Regione ha fissato in circa 550 milioni, previa censimento svolto dalle amministrazioni comunali. Riguardano l’arco di tempo che corre tra gli ultimi giorni di dicembre 2013 ed il febbraio scorso, escludendo, al momento, gli allagamenti che hanno investito la Bassa Padovana. Su questo versante non pare il caso di coltivare illusioni: due mesi fa, incontrando Zaia a Palazzo Chigi, l’allora premier Enrico Letta aveva allargato le braccia, sottolineando che le casse dello Stato erano vuote. Da allora la musica non sembra cambiata: il decreto ministeriale che riconosce lo stato di crisi al Veneto prevede zero euro di stanziamenti.

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