Maltempo: per gli esperti l'emergenza non è finita
VENEZIA. Non è ancora finita l'emergenza in Veneto. Nei prossimi giorni previste altre quattro perturbazioni, anche se, secondo i meteorologi Arpav, meno intense. Da una settimana e per i prossimi giorni, piu' di cinquecento uomini della bonifica sono impegnati a sorvegliare, 24 ore su 24, il livello dei fiumi, il funzionamento degli impianti e manufatti con l'impiego di circa un migliaio di mezzi e macchine operatrici (trattori, escavatori, pompe idrovore mobili), lungo le reti idrauliche. Inoltre, 400 impianti idrovori, grazie alle loro 1000 pompe, muovono 1milione e mezzo di litri d'acqua al secondo, continuando l'incessante attivita' di pompaggio per evitare la sommersione di ampie distese di territorio e per ripristinare le situazioni piu' critiche. Sono queste le forze impegnate dai Consorzi di bonifica per monitorare il fenomeno alluvionale di questo febbraio atipico, cercando di limitare i danni ad abitati e campagne. Numeri che vanno a sommarsi agli uomini della Protezione Civile con cui si collabora operando in piena sintonia e coordinamento. Si tratta di un'emergenza, che a differenza del 2010, ha messo a dura prova la rete fluviale secondaria, spesso impossibilitata a smaltire l'acqua in eccesso verso i grandi fiumi, perche' gia' saturi o a scaricare verso mare per via delle continue alte maree. Non solo, quattro anni fa il fenomeno alluvionale duro' tre giorni, con piogge in pianura da 75 millimetri a 150, mentre quest'anno si sono concentrate in sei giorni con valori dai 150 ai 250 millimetri.
Tra venerdì pomeriggio e le prime ore di sabato sono attese ulteriori precipitazioni diffuse anche a carattere di rovescio, più consistenti su zone centro - settentrionali. Quantitativi quasi interamente concentrati in 12 ore, tra il pomeriggio di venerdì e le prime ore di sabato.
Limite della neve in genere intorno a 800 - 1100 metri, anche un po' più basso sulle Dolomiti. Tra il primo mattino di sabato e la sera precipitazioni generalmente assenti. Nuove moderate precipitazioni tra la sera di sabato e il primo mattino di domenica.
Danni. In Veneto l'«allerta è massima». Lo ha ribadito il presidente della Regione, Luca Zaia, sottolineando, inoltre,che i danni dei primi giorni di emergenza si possono quantificare «in centinaia di milioni».
Prosegue intanto l'analisi dei danni nelle zone allagate nel Veneto orientale dopo sei giorni di piogge ininterrotte. I vigili del fuoco hanno compiuto una ricognizione in elicottero partendo da San Stino seguendo il corso del Livenza. Poi Caorle per la mareggiata. Quindi l’elicottero si sposta sul Piave, passando sopra San Donà a Noventa, per arrivare nel Trevigiano e al corso del fiume Sile, fino a Sant’Elena di Silea dove è tracimato. Golene invase dalle acque, campi allagati, strade minacciate dall’esondazione dei fiumi. Un video eccezionale che consente di avere un’esatta fotografia dell’emergenza.
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