Malore mortale durante le vacanze, Dolo piange l’imprenditore Aurelio Gabriele

Il 69enne gestiva con il figlio e il cugino l’azienda di arredamenti e illuminazione “iLiving”. Era stato segretario del Pci-Pds. Giovedì 1° settembre l’addio laico allo Squero

Alessandro Abbadir

DOLO. Aurelio Gabriele, 69 anni, architetto, imprenditore ex segretario del Pci, è morto domenica 28 agosto mentre era in vacanza in provincia di Cosenza, dov’era nato, a causa di un improvviso malore cardiaco. «Mio papà», racconta il figlio Corrado, «era nato nel 1953 a Rosignano, in provincia di Cosenza. Si era laureato in Architettura e si era trasferito a Dolo. Qui aveva sposato Patrizia Cercato. Dal 1990 al 1994 è stato segretario del Pci–Pds a Dolo. All’inizio degli anni 2000 aveva subito l’amputazione di una gamba a seguito di un incidente stradale in moto. Non si era mai dato per vinto però. Nonostante i problemi, abbiamo gestito con lui e con mio cugino Simone Cercato, ex campione di nuoto, l’azienda di arredamenti e illuminazione per l’interno “iLiving”».

«La passione per la politica in tutti questi anni non l’ha mai abbandonato», ricorda ancora il figlio, «Era interessato alle vicende politiche della Riviera del Brenta e di Dolo. Gli era stato chiesto di candidarsi alle amministrative ma ha sempre preferito lavorare per proporre e far vincere altri. Era innamorato della sua famiglia e dei suoi nipoti che lo adoravano».

Lunedì 29 il corpo di Aurelio Gabriele è stato cremato. Le ceneri saranno riportate a Dolo dove giovedì 1° settembre alle 10 è fissata una cerimonia laica di saluto allo Squero Monumentale. Gabriele lascia, oltre al figlio Corrado, la moglie Patrizia, la nuora Alessandra e due nipotini. Un messaggio di cordoglio a nome di tutta la comunità arriva dal sindaco Gianluigi Naletto e dal vice Matteo Bellomo. «Quella di Gabriele», spiegano Naletto e Bellomo, «è stata presenza importante nella nostra comunità. Era impegnato in politica, nel sociale, nel suo lavoro. A volte spigoloso perché sempre animato da una fortissima passione civile che non poteva concedere sconti o rinvii. Certamente un protagonista nella vita pubblica della nostra città e testimone di un tempo nel quale l’impegno personale e collettivo diventava una missione, la regione di una vita. Alla famiglia, agli amici, a tutti coloro con i quali Aurelio, fianco a fianco, ha condotto il proprio impegno, giunga il cordoglio dell’amministrazione comunale di Dolo». 

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