Malattie infettive, nuovo primario

Sandro Panese succede a Raise: «Un polo pronto per ogni sfida»

L’Usl 3 ha nominato Sandro Panese quale nuovo primario di Malattie infettive. Negli ultimi mesi ne era stato il facente funzioni dopo il pensionamento del professor Enzo Raise, una delle figure più carismatiche della sanità veneziana negli ultimi decenni. Malattie sessualmente trasmissibili, Hiv, epatiti virali e tubercolosi sono solo alcune delle patologie cui deve far fronte ogni giorno l’équipe di Malattie Infettive. A queste e alle altre patologie classiche si affiancano poi le grandi emergenze, come di recente l’Ebola.

«Queste emergenze epidemiche sono oggi controllate, anche se pur sempre latenti», spiega il nuovo primario. «Sono sfide che ci auguriamo di non dover mai affrontare direttamente, alle quali il nostro reparto è comunque pronto a rispondere, mettendo in campo la professionalità degli specialisti, i training adeguati e la sua autorevolezza costruita negli anni recenti sotto la guida del professor Raise. Si è riusciti a creare un polo di tutto rispetto pronto a ogni sfida».

Nato e cresciuto a Mestre, laureato a Bologna e specializzato a Padova, Panese ha lavorato fin dal 1992 insieme al professor Raise, potendo vivere in prima persona l’evoluzione e la crescita delle attività svolte a Mestre e Venezia in questo settore. Un reparto che può contare su una decina di medici, una quarantina tra infermieri e operatori sanitari, 12 mila prestazioni ambulatoriali e 800 ricoveri l'anno nei due ospedali cittadini. «In tema di epatite si è aperta una nuova era con la possibilità di estendere l’uso dei nuovi farmaci anche a pazienti con malattia di fegato meno grave», aggiunge Panese.

«Le nuove terapie sono molto efficaci e, somministrate a un numero più ampio di malati, auspichiamo possano condurci alla sostanziale eradicazione dell’epatite C. Poi l’Usl 3 aggiornerà, sulla base delle esigenze del nuovo territorio aziendale, il Comitato per le infezioni ospedaliere. Ma gli studi compiuti sui germi multiresistenti inducono gli specialisti a un'opera di sensibilizzazione anche sul territorio, in primo luogo attraverso un’attenta consulenza sull’utilizzo degli antibiotici».

Simone Bianchi

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia