«Malato di Sla, la Regione tarda a erogare i fondi»

Quarto. L’accusa del sindaco Silvia Conte: siamo costretti ad anticiparli noi L’assessore Sernagiotto: sono cambiati i criteri, ma l’iter è ormai concluso
Di Marta Artico

QUARTO D’ALTINO. «Continuiamo la battaglia per Andrea ma anche per tutti i malati come lui». Il Comune di Quarto si sta impegnando, per quanto nel possibile delle sue competenze, per far sì che Andrea Zambon, da anni malato di sclerosi laterale miotrofica, costretto a letto, non debba ogni anno dover patire per ottenere quanto gli spetta.

«Come amministrazione» spiega la sindaca Silvia Conte «abbiamo scelto di anticipare il contributo per l'assistenza che la Regione tardava a erogare. Dopo numerosi solleciti e anche pressing mediatico cui è stata costretta la famiglia per farsi ascoltare, siamo riusciti a ottenere da parte della Regione il pagamento del contributo arretrato per il 2011 e l'impegno per il 2012 (anche per quest’anno come Comune abbiamo anticipato il denaro alla famiglia). I malati di Sla in Veneto sono circa 300: stiamo continuando la battaglia per tutti loro e non solo per il nostro Andrea, perché la Regione dia certezze alle famiglie, stabilendo criteri chiari e condivisi anche con le associazioni e proceda finalmente con l'erogazione di questo contributo fermo da dicembre 2011 in Regione in attesa che vengano stabiliti i criteri».

«Per questo» aggiunge «abbiamo chiesto alla conferenza dei sindaci dell'Asl 12 di attivarsi formalmente per sollecitare la Regione». Proprio a seguito dell’ultimo incontro che si è svolto a Quarto, è stata inviata una nota scritta, firmata dal vicesindaco Sandro Simionato per il presidente della Conferenza dei sindaci, in merito al fondo specifico per i malati di Sla. I destinatari sono il segretario regionale Domenico Mantoan e il dirigente dei Servizi sociali Mario Modolo.

«La Conferenza dei sindaci» si legge «ha rilevato l’urgenza di mettere a disposizione delle Aziende sanitarie il fondo per le persone colpite da Sla che necessitano di cure e specifici interventi».

Nella lettera si chiede conto «della definizione da parte della direzione regionale dei Servizi sociali delle modalità operative e la relativa distribuzione delle risorse».

«È tutto pronto» ribatte l’assessore regionale Remo Sernagiotto. «Abbiamo costruito passo passo gli strumenti per distribuire in maniera equa le risorse a seconda della gravità del caso» precisano i Servizi sociali regionali «un lavoro che ha richiesto il tempo necessario per ascoltare le associazioni coinvolte. L’iter è già concluso, dobbiamo solo formalizzarlo: la delibera è pronta, a stretto giro se non già la prossima settimana convocheremo le Asl per informarle sulle modalità adottate».

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