Malata terminale attende 40 giorni l’assistente
QUARTO D’ALTINO. Malata terminale, ha atteso per circa 40 giorni l’attivazione dell’assistenza domiciliare. Una situazione che si è sbloccata solo dopo l’intervento del sindaco. Ma quando ormai non c’era più nulla da fare, visto che la signora è deceduta il giorno in cui sarebbero dovuti arrivare gli operatori.
E’ il caso che coinvolge una donna di 68 anni di Quarto. A raccontarlo è la figlia, Lara Mareso, che ha scritto al governatore Zaia, «perché vorrei fare in modo che il prossimo malato terminale non si senta più abbandonato da nessuno, prima di tutto dalle istituzioni». «È doveroso sottolineare che ho sempre chiesto solo che qualcuno mi venisse a insegnare come effettuare l’igiene personale di mia madre, allettata. Non pretendevo una presenza giornaliera», spiega Lara Mareso, «quaranta giorni fa mia madre è stata dimessa dall’ospedale e presa sotto le cure dell’Avapo di Mestre. La responsabile dell’associazione, la dottoressa Bullo, ha chiamato i servizi sociali del Comune, per attivare il servizio di assistenza domiciliare. Dopo molti giorni e solleciti, in quanto nessuno si era fatto sentire, venerdì 21 la dottoressa Bullo è riuscita a parlare con l’assessore, la quale ha assicurato che lo stesso giorno o al massimo il lunedì successivo ci avrebbero contattati per dar corso al servizio. Mercoledì 26, non avendo ancora ricevuto nessuna chiamata, ho contattato il sindaco Grosso, spiegando la storia incredibile che mi stava accadendo». E’ così che finalmente arriva la chiamata dei servizi sociali. Ma le condizioni della madre nel frattempo si erano irrimediabilmente compromesse, fino al decesso avvenuto ieri. «Mercoledì in tarda mattina sono venuto a conoscenza della triste e grave situazione della famiglia Mareso direttamente dalla figlia Lara e ho immediatamente attivato i servizi sociali affinché prestassero assistenza», chiarisce il sindaco Claudio Grosso, «qualche ora dopo ho accertato che il servizio fosse stato attivato. E così è stato fin da subito. Ora sto verificando da quanto tempo fosse stata richiesta l’assistenza domiciliare per la signora e a chi. Sono sensibile e sarà mio compito cercare di essere di aiuto e sostegno e vicinanza alle famiglie e alle persone colpite da questi gravi problemi. Specialmente da un punto di vista umano è necessario che i cittadini non si sentano soli in questi tristi momenti. Farò quanto nelle mie possibilità affinché le istituzioni non facciano mancare la loro efficienza».
Giovanni Monforte
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