«Malasanità, costretti ad andare in tribunale»

DOLO. «L’Usl 3, distretto Mirano-Dolo, cerca di respingere sempre ogni addebito nel caso di errori per poi soccombere in giudizio». A sottolinearne stigmatizzandolo il comportamento, anche facendo...
DOLO. «L’Usl 3, distretto Mirano-Dolo, cerca di respingere sempre ogni addebito nel caso di errori per poi soccombere in giudizio». A sottolinearne stigmatizzandolo il comportamento, anche facendo riferimento a due casi capitati negli ultimi mesi, ultimo quello di un ragazzino a cui si è dovuto asportare un testicolo, e un altro che si era fratturato una spalla, è il Tribunale del Malato, che ha seguito i casi con l’avvocato Silvia Sorrentino fino alla sentenza. «Ci sono», spiegano al Tribunale del Malato, «aspetti interessanti da riferire, come il fatto che l’Usl 3 – che ha sempre respinto ogni addebito, finanche la mediazione alla quale aveva aderito – è ora costretta ora a pagare, nel caso del ragazzino a cui è stato asportato un testicolo, le spese sostenute per la lite, interessi compresi per circa 12 mila euro». Complessivamente per il ragazzino menomato a causa dell’errore di valutazione medica accertata dal Tribunale di Venezia (era stata mal valutata una torsione testicolare che ha portato alla necrosi), l’Usl 3 dovrà sborsare 58 mila euro. «Non è la prima volta che un errore diagnostico di Pediatria vede soccombere l’ex Usl 13 in giudizio. Va ricordato anche il caso del piccolo al quale non era stata riconosciuta la frattura della spalla: in quel caso si era ricorsi al Giudice di Pace e anche in quel caso l’azienda sanitaria ha perso. In entrambi i casi si voleva imputare la responsabilità ai genitori che invece erano prontamente accorsi in ospedale cercando cure adeguate al problema».


Per il Tribunale del Malato si tratta anche di una questione di stile: «A fronte degli errori, in nessun caso mai», conclude l’associazione, «arriva una parola di partecipazione e questa costante costringe le persone a denunciare l’accaduto».
(a.ab.)


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