Magistrato alle Acque, alloggi nel mirino

Presidente e vice non pagano l’affitto, il responsabile della Salvaguardia nominato custode di una casa in Riva del Vin
Di Alberto Vitucci

Caccia all’alloggio di servizio. In questo caso, un appartamento sul Canal Grande. Sindacati mobilitati, minacce di denunce ed esposti. Rumors e polemiche che attraversano gli uffici del Magistrato alle Acque di palazzo Dieci Savi. O meglio, del Provveditorato alle Opere pubbliche, dopo il «declassamento» deciso dal governo dopo lo scandalo Mose. Una questione già oggetto di indagine qualche anno fa, quando il presidente del Mav era Patrizio Cuccioletta, il pm Felice Casson.

La storia è questa: il palazzo di proprietà del Magistrato alle Acque in Riva del Vin è adesso utilizzato al piano terra come «laboratorio».

Il secondo piano, circa 200 metri quadrati, è l’appartamento in uso al presidente Roberto Daniele. Il primo piano è abitato nei suoi soggiorni veneziani da Fabio Riva, dirigente dell’Ufficio Salvaguardia. Riva è stato nominato nel 2013 “custode” dell’appartamento, con un atto registrato al «repertorio degli atti» due anni dopo, nell’aprile del 2015. Riva dunque non paga alcun affitto all’amministrazione dello Stato. Come il presidente. E come la vicepresidente Cinzia Zincone, firmataria degli atti di nomina e dei contratti, che a sua volta occupa un alloggio di servizio, anch’esso sul Canal Grande, a Riva di Biagio, dov’erano fino a qualche anno fa gli uffici del Genio civile Opere marittime.

Tutto regolare? Probabilmente sì. Anche se in tempi di spending review salta all’occhio la concessione ai dirigenti dello Stato di tre appartamenti a titolo gratuito, del valore di qualche migliaio di euro al mese. Qualche ex dirigente ha chiesto l’accesso agli atti, per verificare la legittimità delle concessioni. E i sindacati dei lavoratori sono sul piede di guerra.

Una riunione è stata convocata per i prossimi giorni per esaminare proprio la situazione della concessione degli appartamenti.

Ci sono in ballo anche gli incarichi (collaudi e consulenze) affidati dal Magistrato alle Acque, oggi Provveditorato, ai suoi dirigenti. Fino a qualche anno fa si parlava di milioni, per i collaudi di parti del sistema Mose e dei cantieri. Benefit che, a sentire i rappresentanti sindacali, non potevano essere distribuiti in quel modo, ma andavano ripartiti più equamente tra i dipendenti. Una causa e un ricorso che adesso attendono applicazione.

Intanto i riflettori sono puntati sugli appartamenti di servizio. Qualche anno fa erano quattro, più piccoli. Poi ristrutturati all’epoca di Cuccioletta, e di recente nuovamente restaurati. Così il civico 757 di San Polo, in Riva del Vin, ospita oggi il presidente Daniele, successore di Cuccioletta e di Ciriaco D’Alessio, andato in pensione, e al piano di sotto l’ingegnere Fabio Riva, che da qualche anno gestisce l’ufficio salvaguardia, quello che si occupa degli interventi in laguna e dei rapporti con il concessionario Consorzio Venezia Nuova. All’ex Genio Civile in Riva di Biagio, invece, abita la vicepresidente Cinzia Zincone. Atti e concessioni che adesso i sindacati hanno intenzione di passare al setaccio.

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