“Magister Giotto” alla Misericordia Sindaco sotto accusa
La mostra promossa sulla home page del sito del Comune Il Gruppo misto: perché questa e non altre dei Musei civici?
Basta aprire l’home page del sito del Comune di Venezia per vedere comparire, a caratteri cubitali, come notizia principale, la pubblicità di una mostra privata, l’esposizione “Magister Giotto” recentemente aperta nella brugnariana Scuola Grande della Misericordia.
«Arte, musica, parola e tecnologia» si legge nella nota di accompagnamento «celebrano il genio di Giotto a 750 anni dalla nascita con una grande mostra allestita dal 13 luglio al 5 novembre alla Scuola Grande della Misericordia». La Scuola, com’è noto, è in concessione dal Comune ancora per molti anni alla società Smv (Scuola della Misericordia Venezia), di proprietà dell’attuale sindaco Luigi Brugnaro e la pubblicità alla mostra multimediale di Giotto - organizzata dalla società per azioni Cose Belle d’Italia, in base a un accordo triennale con la società di Brugnaro che prevede altre due esposizioni, su Canova e Raffaello - sul sito del Comune ripropone la questione mai spenta dei potenziali conflitti di interesse tra il Brugnaro sindaco e il Brugnaro imprenditore. A sollevarla, in questo caso, è un’interpellanza presentata dai consiglieri comunali del Gruppo Misto Ottavio Serena e Renzo Scarpa. In essa si chiede di sapere «chi si sia assunto la responsabilità di autorizzare e perché, l’uso dell’home page del sito del Comune di Venezia per pubblicizzare, in posizione predominante, la mostra multimediale “Magister Giotto”, che non risulta organizzata dall’ente medesimo».
E ancora, «chi e perché abbia verosimilmente chiesto all’Ufficio di redigere un comunicato stampa, che contiene al proprio interno una pubblicità di una manifestazione organizzata da una società non pubblica», «quale sia l’interesse del Comune di Venezia - Città in Festa nell’aver patrocinato tale mostra». E infine chiedono i consiglieri «se si è provveduto preventivamente a escludere e in che modo, che vi siano interessi da parte di terzi a far sì che il Servizio Comunicazione del Comune si faccia promotore di tale manifestazione» e «se vi siano interessi economici ed immagine da parte della società “Scuola della Misericordia di Venezia” nell’aver ospitato la mostra in questione». Che al Comune, evidentemente, interessa più della Biennale Arte - fondazione di cui Brugnaro è vicepresidente di diritto come sindaco di Venezia - o di quelle della Fondazione Musei Civici.
Istituzioni pubbliche che dipendono dal Comune o da esse sono partecipate e che quindi potrebbero maggiormente giustificare la messa in evidenza sul sito del Comune. Ma di esse nell’home page di Ca’ Farsetti non si parla, mentre della mostra di Giotto alla Scuola Grande della Misericordia - 18 euro il costo del biglietto intero, 13 quello per i veneziani - invece sì. Al di là del giudizio sulla mostra - sulla quale i pareri sono differenti - resta oggettivamente l’indubbia anomalia della promozione di un’iniziativa che coinvolge una società di proprietà del sindaco e che ripropone anche il tema del rispetto de le condizioni di uso pubblico perla cittadinanza della Scuola della Misericordia riaperta, previste dalla convenzione stipulata tra il Comune e la società di Brugnaro.
Enrico Tantucci
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