Maestre, stop al concorso caos asili nido comunali

Calcolati male i punteggi per le assunzioni a termine, bloccate le graduatorie Sambo (Pd): «Educatrici spostate da Conchiglia, Gabbiano e Fiordaliso per i buchi»

VENEZIA. Nuovo pasticcio negli asili nido, con il Comune “a corto” di maestre e costretto a spostarne alcune a anno già abbondantemente iniziato. Per il caos organizzativo seguito al bando per le assunzioni a termine non ancora concluso per alcuni errori nello svolgimento della prova concorsuale.

«Da questa settimana» denuncia la consigliera comunale del Pd Monica Sambo, che annuncia due interpellanze, «una delle due educatrici presenti presso l’asilo nido Conchiglia verrà spostata in una scuola materna e sostituita con un altra educatrice. Grave è che i genitori siano venuti a conoscenza di tale scelta solo venerdì scorso. Gli stessi hanno rilevato all’amministrazione non solo la mancata comunicazione preventiva ma anche la scelta certamente infelice di spostare una educatrice a pochi mesi dalla chiusura dell’anno scolastico. Pare che tale scelta sia dovuta ad esigenze organizzative dell’amministrazione data la carenza di educatrici delle scuole dell’infanzia e l’esaurimento della relativa graduatoria. La stessa cosa pare sia avvenuta per educatrici presenti nei nidi Gabbiano e Fiordaliso, che sono state spostate presso le materne Ca’Bianca e Gori».

Il bando per le assunzioni a termine delle maestre è del novembre scorso. Lo scritto del risale al 21 dicembre e gli orali sono finiti il 26 gennaio. Prima degli orali l’amministrazione ha comunicato alle partecipanti il punteggio dei titoli di servizio. Alcune si sarebbero accorte che non erano stati applicati correttamente i criteri del bando nel calcolo dei punteggi, per chi ad esempio aveva lavorato presso strutture statali. Alcune partecipanti avrebbero quindi contestato il punteggio prima della conclusione degli orali e per questo la graduatoria sarebbe stata bloccata, in attesa di chiarire la situazione e le maestre non possono entrare in servizio.

Di qui i «vuoti» in organico e i frenetici spostamenti di educatrici da parte del Comune da un nido all’altro.

«L’amministrazione» dichiara ancora la consigliera Sambo «non ha preso in considerazione gli effetti dal punto di vista pedegogico, educativo privilegiando invece le solo esigenze di tipo organizzativo. Tale carenza di personale era ormai denunciata e assolutamente prevedibile, l’amministrazione avrebbe potuto evitare tale situazione avviando con più celerità e maggior attenzione nuove procedure di selezione del personale». (e. t.)

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