Maestra no mask in rianimazione. A Marghera tutti la conoscevano: «Entrava in negozio e ci invitava a toglierci la mascherina»

Nessuno giudica la scelta di Sabrina Pattarello, 45 anni, in gravissime condizioni a causa del Covid, ma molti ricordano le sue posizioni oltranziste. «Ora paga per la sua decisione»

Laura Berlinghieri
Sabrina Pattarello e il reparto di terapia intensiva Covid
Sabrina Pattarello e il reparto di terapia intensiva Covid

MARGHERA. Nel quartiere di Catene, la notizia del ricovero della maestra no vax e no mask ha raggiunto tutti: il barista, il panettiere, la titolare della trattoria.

Sabrina Pattarello, 45 anni, continua a essere ricoverata, intubata e in gravissime condizioni, nel reparto di Terapia intensiva dell’ospedale Dell’Angelo, a Mestre. Prima del ricovero in Rianimazione, ai medici che la curavano non avrebbe manifestato segni di pentimento, ma non avrebbe nemmeno rivendicato la sua scelta.

A Treviso la conoscevano tutti: la sua scelta, ostinatamente portata avanti anche dopo i richiami, aveva scatenato la reazione delle mamme dei bambini della scuola dove insegnava, che avevano quindi segnalato il fatto che la maestra si rifiutava di indossare la mascherina.

Era poi venuta a galla la storia di un diploma non compatibile con l’insegnamento. Di qui la sospensione prima ancora del decreto sul green pass.

Nel quartiere in cui viveva, le posizioni negazioniste della donna erano note a tutti. «Entrava nel negozio senza mascherina e, ogni volta, eravamo costretti a intavolare una nuova discussione» racconta un commerciante. «Io cercavo di farle capire che, a quelle condizioni, non poteva stare qui. E lei, di tutta risposta, mi dava del pagliaccio, invitandomi a togliermi la mascherina a mia volta».

I racconti, in quell’incrocio di strade, si somigliano tutti. Quello di Pattarello è un volto conosciuto, ma nel quartiere nessuno punta il dito. «Sapevamo delle sue posizioni. Non voglio assolutamente giustificarla, ma ha fatto la sua scelta e credo che stia pagando il prezzo più alto» dice un ragazzo, suo vicino di casa.

Ha appreso dai giornali del ricovero della donna. «Non la conoscevo bene, tutt’altro, anche perché non era quasi mai a casa. Giusto un saluto, quando ci incrociavamo, l’ultima volta appena una settimana fa. La definirei una persona cordiale, una persona normale».

Sul campanello di casa, il nome della donna è accanto a quello del papà, che ora però si è trasferito altrove. Sabrina Pattarello si trova da pochi giorni nel reparto di Rianimazione dell’Angelo, dove è stata trasferita dopo il primo ricovero in area medica.

In ospedale era arrivata a bordo di un’ambulanza, andata a prelevarla a casa sua.

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