Madonna di Longarone scortata da 800 pellegrini

FOSSALTA DI PIAVE. Due settimane fa dovevano essere poco più 500 persone, poi il numero è cresciuto. Lunedì scorso era già arrivato a 700 e alla fine ieri, a Longarone, erano circa 800 le persone...

FOSSALTA DI PIAVE. Due settimane fa dovevano essere poco più 500 persone, poi il numero è cresciuto. Lunedì scorso era già arrivato a 700 e alla fine ieri, a Longarone, erano circa 800 le persone salite da Fossalta di Piave per rivivere il pellegrinaggio del 24 maggio di 50 anni fa.

Quando l’intera comunità del paese è salita per restituire la statua della Madonna ai superstiti longaronesi del Vajont. Sono arrivati con dieci pullman, in macchina, in moto, anche in bicicletta. C’erano famiglie intere, associazioni di volontariato, disabili, il coro parrocchiale. Perché, in questi 50 anni, nessuno a Fossalta ha dimenticato quella Madonna di Longarone scesa lungo il Piave e recuperata dalle acque il 10 ottobre 1963 dal giovane Valter Zamuner.

In quel giorno il Piave era gonfio, nero dei resti che la piena del Vajont trascinava verso il mare. Su quelle acque scendeva anche la statua della Madonna, quasi ad accompagnare in quell’ultimo, straziante viaggio i suoi compaesani. Quando Zamuner l’ha ritrovata, era coperta di fango, aveva perso le mani, il volto deturpato, il manto rovinato dalla violenza dell’acqua. Per questo quella statua è diventata uno dei simboli forti del disastro.

Così, al parroco di Longarone, don Gabriele Bernardi, è venuto in mente di mettere in chiesa, come base per la statua, quella barca che l’aveva salvata dal Piave: un simbolo, anche questo, della solidarietà di tante persone in quelle tragiche giornate: «Un’onda ce l’ha portata via, una barca ce l’ha restituita».

L’idea è subito piaciuta, prima di tutto allo stesso Zamuner, che è stato capace di recuperare lo stesso modello di barca usata in quell’occasione. Ed è piaciuta ai longaronesi, che hanno lavorato con passione per restaurarla e adattarla alla nuova sistemazione. Alla fine, ieri, era pronta per accogliere la statua, e i pellegrini di Fossalta. Sono partiti di prima mattina, ripercorrendo lo stesso tragitto di 50 anni fa, e sostando brevemente di fronte al cimitero delle vittime a Fortogna prima di arrivare a Longarone. Ad aspettarli, la comunità longaronese, che aveva preparato la chiesa a festa per la messa celebrata dal vicario del vescovo don Luigi Del Favero.

Ma la cerimonia in realtà era cominciata sabato, quando la Madonna è scesa nel veneziano accompagnata dai bambini longaronesi: laggiù la chiesa è rimasta aperta tutta la notte, per permettere ai fedeli di pregare di fronte a quella statua. «Ieri notte la nostra chiesa era piena», spiega don Mario Marostica, parroco di Fossalta, «ci sentiamo pieni di commozione per quello che voi di Longarone ci avete donato. Le mani di Zamuner, che hanno raccolto la Madonna, sono le mani di tutta Fossalta». (m.g.)

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