Madonna dell’Orto strapiena per l’ultimo saluto a Candiani

Il decano dei notai di Venezia è scomparso all’età di 95 anni Un uomo che ha vissuto  il prima persona le vicende di Venezia dal Dopoguerra

Chiesa strapiena, ieri mattina alla Madonna dell’Orto, per dare l’ultimo saluto a Giovanni Candiani. Il decano dei notai è scomparso all’età di 95 anni. Uomo che ha vissuto in prima persona le vicende della Venezia del Dopoguerra. Titolare dell’omonimo studio notarile in bacino Orseolo, Procuratore di San Marco, impegnato nel mondo dell’assistenza.

C’era una folta rappresentanza del mondo delle professioni, amici e gente che aveva conosciuto Giovanni detto «Nino» e la sua numerosa famiglia. Sei figli, di cui uno morto in tenera età, due notai e due avvocati che ne continueranno l’opera, un farmacista. Affetto e parole di stima per un simbolo della Venezia che non c’è più. Uomo di chiesa, sempre disponibile a dare una mano agli altri. Sull’altare a concelebrare la messa insieme al parroco don Piergiorgio anche monsignor Dino Pistolato, già presidente della Caritas e don Ettore Fornezza. Alla nipote Francesca è toccato di dare l’ultimo saluto all’amato nonno Giovanni. «Ti ingraziamo per quanto ci hai insegnato e per avere tenuta così unita la nostra famiglia», ha detto. Centinaia le persone che hanno assistito alla cerimonia e poi sul sagrato a salutare i figli e i nipoti del notaio. Nessun rappresentante delle istituzioni e del Comune.

Lo studio notarile Candiani è il più antico della città. Fondato nel 1870 da Carlo Candiani. Poi in prima linea in tutti gli eventi più importanti della città da inizio secolo. Nello studio Candiani oggi lavorano i due figli notai di Giovanni, Carlo e Francesco, i due avvocati Gigi e Piero. Tra i 7 nipoti, come ricordava Giovanni con una punta di orgoglio, c’è anche una giovane notaio. Una dinastia ben conosciuta in città, in particolare a Cannaregio ,dove i Candiani abitano da anni, prima alla Misericordia adesso in fondamenta dei Servi. E a Refrontolo, nel trevigiano, dov’era la villa di famiglia. Proprio Giovanni aveva donato al comune una parte consistente di villa Spada. Candiani è stato sepolto nella tomba di famiglia nel cimitero di San Michele. —

A.V.

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