Madonna dell’Angelo profanata Spariti gli ex voto, teca distrutta
CAORLE. Furto sacrilego nel santuario della Madonna dell’Angelo nella notte tra mercoledì e giovedì. I banditi sono penetrati attraverso una finestra che dà sulla sacrestia e hanno violato così la piccola chiesa sul mare, portando via tutti gli ex voto dei pescatori e dei numeri fedeli dopo aver danneggiato la teca posta a protezione del simulacro. Il bottino ammonta a oltre 5mila euro, ma i danni superano i 10 mila. Hanno agito probabilmente in due. Le telecamere hanno ripreso l’incursione dei ladri, piuttosto maldestri visto che nel tentativo di impossessarsi anche di alcuni bracciali hanno staccato la statuina del bambinello dalla Madonna, danneggiandola.
La chiesa per gran parte della giornata di ieri è rimasta chiusa al pubblico per permettere i rilievi da parte dei carabinieri della locale stazione e del Nucleo Radiomobile di Portogruaro. In supporto sono intervenuti anche gli agenti della polizia locale e i militari del Sis (Sezioni Investigazioni Scientifiche ).
La cronaca. Ad accorgersi del furto è stato il sacrestano della parrocchia di Santo Stefano che si è recato all’ingresso per aprire il santuario, attorno alle 7 di ieri mattina. L’uomo ha notato subito che la statua della Madonna era stata danneggiata, perché era piegata in avanti. Il volto dell’effige, infatti, era appoggiato sulla teca divelta. Il sacrestano si è avvicinato e si è accorto che quasi tutti gli ex voto erano spariti. Per entrare i ladri hanno rotto le inferriate poste a protezione della finestra, facendo cadere alcune tegole dal tetto sovrastante, e da lì sono entrati, spaccando la teca a martellate e facendo razzia di monili in oro, bracciali e collane. Hanno danneggiato la statua del bambinello, rompendo tre dita per togliere gli ori. Al sacrestano, che di fronte a quella scena ha avuto un breve mancamento riprendendosi quasi subito, non è rimasto altro da fare che dare l’allarme e sul posto sono intervenuti carabinieri e polizia locale. La chiesa è stata chiusa per molte ore.
Le indagini. I ladri, almeno due, sono stati ripresi dal circuito di videosorveglianza posto all’interno del santuario. I carabinieri acquisiranno a breve le immagini. Ma altre videocamere potrebbero essere utili. Sono quelle del servizio webcam della città di Caorle. Un inconveniente potrebbe essere rappresentato, per la visione, dal fatto che al momento del furto gravava su Caorle una fitta nebbia. Ma la caligine certamente non c’era dentro la chiesa. Si indaga anche sul fatto che i ladri siano gli stessi che hanno colpito pochi giorni fa al Santuario di Motta di Livenza (venerata anche a Caorle).
Le reazioni. Indignazione in tutta la città e non solo, il furto ha offeso tutti i caorlotti, molto devoti alla Vergine. La vicenda ha avuto rilievo nel resto d’Italia e anche all’estero. La Madonna dell’Angelo infatti è venerata anche da molti turisti stranieri. Sul posto è arrivato subito il vicesindaco Giovanni Comisso, che attorno alle 5 del mattino stava portando a spasso il cane sul retro: non si è accorto di nulla perché c’era la nebbia ed era buio. «C’è tristezza e tanta rabbia, per quello che è accaduto», ha detto affranto il sindaco Luciano Striuli, «sia per il danneggiamento provocato e il furto perpetrati da questi malviventi; sia per la violazione della sacralità del luogo e della Madonnina alla quale la comunità di Caorle è tanto devota».
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