Maculan trasferito in una casa di accoglienza

Il 79enne, per l’età, fuori dal carcere ma in custodia cautelare. Non potrà vedere la moglie

CINTO. Entro breve Antenore Maculan, il 79 enne accusato di tentato omicidio per aver sparato un colpo di fucile cotro la moglie, Giuliana Barolo, di 73, ferendola gravemente, verrà trasferito, per l’età avanzata, dal carcere di Pordenone alla “casa di accoglienza” Oasi 2. Maculan rimane comunque in regime di custodia cautelare con l’obbligo di non varcare il confine con il Veneto in modo da non potersi avvicinare alla parte offesa, ovvero la moglie, che tra pochi giorni uscirà dall’ospedale.

Lo ha reso noto l’avvocato di Maculan, Guido Galletti. Intanto, come detto, migliorano le condizioni fisiche di Giuliana Barolo. La donna si è sottoposta a svariati interventi chirurgici per la ricostruzione delle membrane danneggiate all'interno coscia dal colpo di fucile esploso dal marito da distanza ravvicinata. Nei giorni successivi al drammatico episodio, l'immagine di quella coppia di coniugi così innamorati l'uno dell'altro, ha lasciato posto nell'immaginario dell'opinione pubblica, a un quadretto dalle tinte non idilliache come era parso per anni, fino a quel triste e tragico momento.

Antenore Maculan è stato descritto come una specie di padre padrone, che avrebbe maltrattato sia la moglie che due i figli. Entrambi, residente uno a Portogruaro uno nelle Marche, non ne vogliono sapere di ospitare il padre nella propria abitazione in regime di arresti domiciliari. La villetta dei genitori costruita dopo i risparmi di una vita, a Borgo San Giovanni di Settimo, è ancora sotto sequestro.

Del caso si erano occupati i carabinieri della stazione di Portogruaro, guidati dal luogotenente Corrado Mezzavilla. Dal canto suo Antenore Maculan non ha fatto nulla, finora, per agevolare i militari nell'inchiesta. Non ha ancora chiarito ad esempio il movente, forse legato ad un semplice rimprovero. (r.p.)

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