Macchinette mangiasoldi Mirano vota la linea dura

Il Comune riduce gli orari delle sale giochi e degli apparecchi in bar e tabaccherie Pavanello: «Primo regolamento a norma di legge. Gli altri dovranno rifarlo»
Di Filippo De Gaspari

MIRANO. Stretta sulle sale giochi, il Consiglio comunale approva il regolamento anti-ludopatie ed è tra i primi a recepire gli indirizzi della prefettura in materia.

La stretta riguarda soprattutto la riduzione d’orario: le sale giochi autorizzate potranno rimanere aperte in città solo dalle 8.30 alle 21.30, gli apparecchi automatici in altri esercizi, come bar e locali in genere, accesi solo nelle fasce orarie 9.30-13 e 15-19.30.

Ci saranno iniziative per premiare le attività che dismetteranno attività di gioco e verranno coinvolte le scuole nella sensibilizzazione alle ludopatie.

Secondo il sindaco Maria Rosa Pavanello: «Il regolamento ci consentirà di perfezionare alcune situazioni che negli scorsi mesi avevano suscitato qualche preoccupazione in tema di ordine pubblico, come in via Gramsci. L’approvazione dimostra, contrariamente a quanto obiettava il Movimento 5 stelle, che eravamo perfettamente in regola con tempi e modalità. Anzi, si sono dimostrati loro quelli incerti e poco coerenti, dato che nei giorni scorsi ne avevano chiesto il rinvio. Siamo stati tra i primi ad adottare un regolamento definitivo, che tiene conto delle più recenti sentenze e leggi. I Comuni che si erano espressi prima lo hanno fatto con troppo anticipo e ora dovranno tornare a pronunciarsi».

«Bene che sia arrivata l’unanimità su questa quesitone», aggiunge Anna Maria Tomaello, che aveva seguito l’iter come assessore al Sociale e al Commercio, «bene soprattutto aver portato a casa un regolamento che non consentirà più impugnazioni e che dunque garantisce i cittadini e i malati di gioco».

Perplessità però dai 5 stelle, insoddisfatti soprattutto dalle limitazioni orarie che avrebbero voluto ancor più restrittive. Alla fine però il voto favorevole arriva anche da parte dei due grillini. «Abbiamo usato ogni mezzo politico per modificare le finestre orarie di apertura perché non permettessero ai negozi di sfruttare interamente le otto ore minime attualmente imposte dalla legge, ma siamo riusciti a ridurle solo di mezz’ora», commentano Antonio Milan e Martina Pasqualetto, «è un regolamento che introduce sì norme più stringenti, ma che copiando Venezia resta di manica larga riguardo gli orari. Comuni come Mira (dove le sale gioco possono restare aperte dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 22) sono stati più coraggiosi».

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