«Ma 400 famiglie sono disperate»

I sindacati chiedono al governo interventi urgenti per i non riassunti

MIRA. Certo averne 130 che potranno ritornare ad avere un lavoro è già tanto. Non un privilegio, va detto: un lavoro, quello che una volta per le strade si urlava che “il lavoro è un diritto”.

Perché per 130 che sperano altri 400 non sanno come mettere insieme il pasto con la cena. Senza lavoro e senza alcun aiuto. Anche questo è uno degli effetti terribili del buco provocato dalle spese pazze di Fabrizio Lori. Ora però sono un esercito di bisognosi. «Abbiamo chiesto al prefetto, Domenico Cuttaia, di aiutarci a fare pressione nei confronti del governo perché si firmi il decreto della Cassa integrazione Straordinaria per gli stessi lavoratori della Pansac International che da oltre 3 mesi stanno attendendo notizie», a dirlo è il segretario della Femca – Cisl Massimo Meneghetti che insieme con Cgil e Uil hanno posto il problema ieri durante la presentazione delle attività della Polimira.

La questione è quella del pagamento della cassa integrazione straordinaria per 12 mesi, ad oltre 400 lavoratori degli ex siti di Mira(ora Polimira) Portogruaro (chiuso) e Marghera (Selene). «La situazione in cui versano quesate famiglie»,- spiegano i sindacati in una lettera che hanno spedito anche al premier Renzi, «è drammatica. I dipendenti attendono notizie della loro cassa integrazione dallo scorso 13 dicembre, data da cui decorrono gli attuali 12 mesi, che sono stati concordati al Ministero del Lavoro il 14 gennaio 2014. Purtroppo è un caso simbolo, che nel territorio della provincia accomuna altri 23.000 lavoratori circa, che si trovano nella stessa situazione». Ma non solo. «Come Femca Cisl», dice Meneghetti, «riteniamo fondamentale proseguire l'attività formativa, in stretto raccordo con le amministrazioni locali, per riqualificare e ricollocare più lavoratori possibili della ex Pansac nel mondo del lavoro, ivi compresa la Polimira». (a.ab.)

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